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Una campagna mediatica basata su voci infondate

DiZuma

Ago 5, 2017
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La scorsa settimana il presidente della Roma, James Pallotta, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto pesanti nei confronti del Milan e della nuova proprietà. Il numero uno giallorosso se ne è uscito con frasi come “non hanno i soldi”, “mercato senza senso” o ancora “hanno preso in prestito i soldi ad un interesse molto alto” e “i cinesi hanno i debiti”. La risposta di Fassone è stata immediata, convincente ed esaustiva, tanto da costringere Pallotta alle scuse.

Il caso sembrava chiuso lì ma, in realtà, rilasciando quelle frasi sibilline, il presidente romanista non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco alimentando, non tanto le fiamme che stanno divorando i boschi italiani, quanto i dubbi e le ombre che circondano gli ingenti investimenti della nuova proprietà rossonera. Certo si è scusato, ma sappiamo bene quanto sia difficile smontare delle accuse che ti vengono fatte, pur senza avere delle prove certe e sicure in mano, ma basandosi solo su voci e dicerie.

Fatto sta che dopo qualche giorno è rimbalzata la voce della mancanza delle fidejussioni necessarie per completare gli acquisti di Biglia e Bonucci. E’ stato addirittura detto che i due giocatori avrebbero potuto far ritorno nelle due precedenti squadre perché il Milan non avrebbe avuto per l’appunto soldi e garanzie per finalizzare gli acquisti. Anche questa voce è stata subito smentita con l’arrivo delle fidejussioni a copertura delle due operazioni di mercato.

Quindi, siamo seri, prima di emettere determinate sentenze, accertiamoci che chi abbiamo di fronte sia realmente il colpevole e non il presunto tale. Trovo davvero strano che i molti professionisti che lavorano nel management dell’AC Milan si lancino in scellerate operazioni finanziarie rischiando clamorose figure di m****. Personalmente, non credo a detti e dicerie, sono un pò come San Tommaso, per essere certo devo essere io a mettere la mano. E, per ora, credo a quanto fatto da Fassone e Mirabelli perché è qualcosa di reale e tangibile, non di presunto o ipotizzato.

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