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Carlos Bacca: il pescatore che divenne calciatore

DiAlberto T.

Lug 4, 2015 #Bacca
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bacca

“Credo in Dio e lo amo con tutto il mio cuore” afferma Carlos Bacca dopo ogni gol elevando le braccia al cielo. Il colombiano non ha dubbi, è stato Dio ad avergli mostrato la strada, dopo qualche errore di gioventù. Gioventù? Sì, ma non proprio come la intendiamo noi. Pochi divertimenti e tanto lavoro per aiutare la famiglia. Carlos Bacca, nato l’8 settembre 1986 a Barranquilla – la cosiddetta “Porta d’oro della Colombia” – nasce infatti in una famiglia di umili origini ed è il più giovane di tre fratelli. A 7 anni inizia a lavorare come pescatore a Puerto Colombia con il padre, per poi passare l’adolescenza fino ai 20 anni come controllore sugli autobus lungo la tratta che porta da Puerto Colombia a Barranquilla (distanti circa 150 km). E il calcio? “Il peluca”, tradotto “il parruccone” – soprannominato così per l’appariscente chioma in età infantile – non rinuncia mai a giocare a calcio nei pochi momenti liberi della giornata. Tanti sacrifici per coltivare un sogno. Spesso infatti il colombiano non poteva permettersi di pagare il biglietto degli l’autobus per dirigersi al campo d’allenamento. Eloisa, ai tempi fidanzata ed ora moglie del calciatore, offriva frequentemente di tasca propria i biglietti per far sì che Carlos potesse presentarsi regolarmente al campo. Arriva l’occasione. Tardi, ma arriva. Infatti, El Peluca, esordisce tra i professionisti a 23 anni, non proprio giovanissimo. La maglia è quella del Barranquilla, Serie A colombiana. Col primo stipendio da professionista, Bacca decide di offrire una cena a tutta la sua famiglia, per ringraziare chi l’ha sempre sostenuto, anche quando il professionismo sembrava un sogno lontano.

Buone prestazioni, gol a grappoli. Su di lui inizia ad interessarsi il calcio europeo. A spuntarla è il Bruges, che riesce ad accaparrarsi il colombiano per “appena” due milioni e mezzo di Euro. In Belgio El peluca passa due stagioni, dal 2011 al 2013, nelle quali segna 28 gol in 45 presenze. Il meglio deve ancora venire. Infatti la vera consacrazione europea per Carlos Bacca avviene all’ombra dello stadio “Sanchez Pizjuàn” di Siviglia, dove sbarca nel luglio 2013 per circa 7 milioni. Contratto firmato e clausola rescissoria da 30 milioni. Arrivato in Spagna, si stabilisce nella casa in cui aveva abitato Luis Fabiano che, pochi anni prima, aveva fatto le fortune del club andaluso. Nei due anni spagnoli el peluca segna 34 reti in 72 apparizioni.

Il suo grande pregio? Segnare sempre nelle partite decisive. Riguardo all’annata 2014/2015 infatti verrà ricordato soprattutto per tre match: due di Liga e, soprattutto, la finale di Europa League. Le prime due riguardano il match d’andata e di ritorno contro il Real Madrid. Un gol all’andata, al Benabèu, e due al ritorno, al Sanchez Pizjuàn. Invece, nella finale di Varsavia, vinta proprio dal Siviglia per 3-2, segna una doppietta decisiva, al 31′ del primo tempo e al 27′ del secondo. Due reti ed Europa League in Andalusìa per il secondo anno di fila. Sì, perchè Bacca aveva trionfato nella medesima competizione anche l’anno precedente, allo Juventus Stadium contro il Benfica, dove però non era riuscito a segnare nei tempi regolamentari.

Estate 2015. Il Milan sembra avere già l’accordo per portare a Milanello l’altro attaccante della nazionale dei “cafeteros”, Jackson Martinez, ma proprio quando sembra tutto definito, arriva l’Ateltico Madrid che riesce a strappare il giocatore del Porto dalle mani dei rossoneri. Galliani non ci sta e, per far fronte allo smacco subito, decide di acquistare Bacca per regalare ai tifosi milanisti un grande attaccante. 30 milioni e clausola rescissoria pagata, visite mediche svolte in Colombia per evitare un Jackson Martinez-bis. Bacca è ufficialmente un nuovo giocatore del Milan e vestirà la maglia numero 70.

Il giocatore di Barranquilla in patria, per la propria storia, è reputato “Orgullo porteño” ed i tifosi milanisti sperano già di vederlo alzare le braccia al cielo tante, tantissime volte.

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