Consueta visita di Berlusconi, altro entusiasmo e tanti sorrisi per la stampa

Spread this article


berlu.
Anche ieri visita del presidente Berlusconi a Milanello, come ormai consuetudine di tutti i venerdi. Ad accoglierlo Galliani e Inzaghi con cui il presidente ha pranzato, ma non prima di aver fatto visita alla squadra per caricarla emotivamente in vista della difficile trasferta di Verona. A parlare nel pomeriggio è stato lo stesso Galliani ai microfoni di Milan Channel, dandoci tanti spunti di riflessione. Berlusconi a quanto pare ha tenuto a sottolineare la difficoltà che i rossoneri hanno sempre avuto contro il Verona, che è riuscita nell’impresa di far perdere due scudetti al Milan, nel ’73 e nel ’90. Probabilmente aggiungiamo noi non sarà prettamente una passeggiata neanche domani.

L’ad ha continuato a sottolineare l’incredibile spirito di coesione andatasi a creare tra dirigenza e squadra, grazie soprattutto ad Inzaghi e al suo carisma, ed inoltre ha tenuto a precisare come l’infermeria a parte Montolivo è completamente svuotata. Infine ha ammesso la necessità di vendere e sfoltire una rosa troppo ampia per gli esigui impegni della squadra: tra gli indiziati di certo Mexes, 0 minuti giocati e 4 milioni netti buttati tra panchina e tribuna, Zaccardo, Niang e Saponara.

Purtroppo ad ogni modo a noi tifosi sembra si navighi sempre a vista senza un progetto serio se non quello di raccattare un po’ qua un po’ là i parametri zero sulla piazza. L’entusiasmo e lo spirito di coesione sbandierati ai quattro venti ad ogni occasione non bastano per creare una squadra forte e solida e che riesca a battersi per qualche obiettivo concreto che non sia un misero terzo posto (il quale già sarebbe un miracolo). Già, misero, dal momento che qualche anno fa (pochi anni fa ma sembrano secoli) il Milan lottava costantemente per il titolo e per trionfare in Europa.

Per ora dobbiamo accontentarci di questi sorrisi del venerdi pomeriggio, l’entusiasmo e i pranzi allo stesso tavolo, per le vittorie ripassare tra qualche anno. Forse.

About Author

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *