Donnarumma-Conti casi simili ? Ma anche no !

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Dopo il caos relativo al mancato rinnovo di Donnarumma con il Milan e la trattativa tribolata per portare Conti in maglia rossonera, sono in molti, tra giornalisti (o presunti tali) e tifosi, ad accomunare le due questioni, sottolineandone la somiglianza. In breve quel che si sostiene è: “chi di Conti ferisce di Donnarumma perisce”. Proviamo a smontare questa questa balzana affermazione, che solo superficialmente sembra vicina alla realtà delle cose.

Gianluigi Donnarumma Il giovane portiere, diventato maggiorenne a febbraio del 2017, è in scadenza di contratto a giugno del 2018, a causa della mancata lungimiranza della proprietà precedente che, volente o nolente, non ha provveduto per tempo ad accordarsi per il prolungamento del contratto. Attualmente guadagna 160 mila euro, il “nuovo” Milan gliene propone 5 milioni, che significherebbe decuplicare per tre volte la cifra precedente. Il calciatore non ha mai espresso la volontà di andarsene e nessuna squadra si è mai fatta avanti ufficialmente avanzando una proposta al calciatore e/o una offerta a Donnarumma stesso.

Tutto è sempre stato in mano a Raiola che si è permesso di fare il buono ed il cattivo tempo, senza venire incontro alle esigenze societarie di anticipare i tempi e decidendo infine di non rinnovare con il Milan, una scelta così motivata: “Inizialmente Gigio era disposto a rinnovare con il Milan, la sua idea era quella. E anche per questo motivo io ho sempre detto che non sarebbe mai andato via a parametro zero. Poi, però, sono cambiate alcune cose. Innanzitutto il mancato appoggio della società nei suoi confronti in alcune situazioni spiacevoli, come in occasione dello striscione esposto dai tifosi contro di lui sotto la sede del Milan e che nessuno ha fatto rimuovere.” Parole oggettivamente confuse, per non dire di peggio.

Andrea Conti  Il difensore con licenza di segnare ha compiuto 23 anni a marzo del 2017, è forte di un contratto fino al 2020 e percepisce un ingaggio da 300 mila euro. Già a gennaio aveva manifestato l’intenzione di tentare l’avventura in una big ed aveva ricevuto “garanzie” da parte della società che di fronte ad un’offerta sostanziosa lo avrebbe lasciato andare al termine della stagione. Il Milan, ormai da oltre un mese, si è fatto avanti sia col giocatore, proponendo un contratto di 5 anni a 2,6 milioni annui, sia con la società bergamasca, proponendo una cifra che si avvicina ai 20 milioni, ai quali si aggiungerebbero un paio di giovani contropartite tecniche, tra le quali il promettente Luca Vido. L’Atalanta, non completamente soddisfatta della proposta rossonera e con in mano offerte maggiori (L’Inter si sarebbe spinta sino a 28, senza tuttavia ricevere il gradimento del calciatore), non lo vuole cedere a queste condizioni ed ha proposto a Conti un prolungamento di contratto, con ritocco dell’ingaggio da 300 mila euro a 700 mila, poco più del doppio di quello precedente (e 1/4 circa di quello che il calciatore andrebbe a percepire in quel di Milano).

Il procuratore del calciatore, Mario Giuffredi, dopo l’ennesima fumata grigia tra Milan ed Atalanta (Mirabelli e Percassi, per la precisione) ha tuonato: “Andrea non andrà in ritiro con l’Atalanta. Ritengo inoltre inaccettabile il comportamento di Gasperini, anche perché Conti vuole il Milan. Ho incontrato l’Atalanta e ho ribadito la sua volontà di non rimanere, di voler giocare al Milan. Il ragazzo, a cui faccio da tramite, ci tiene a ringraziare il club bergamasco ma ritiene finita la storia con la Dea. Ci hanno proposto un adeguamento di contratto ma non ci interessa. La nostra volontà è quella di evitare ulteriori scontri. Conti vuole il Milan perchè è la squadra che lo ha cercato da sempre, con idee chiare e volontà precisa. ” Al termine di questo breve escursus sullo status quo delle due vicende ci si chiede: fatta eccezione per la presenza di due procuratori cui piace alzare i toni della discussione, quali sono i punti in comune tra il caso Donnarumma e quello Conti ? Nessuno, nada, 0.

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