Milan in caduta libera, il declino sembra inarrestabile

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cadutaLasciamo stare la classifica del campionato, che è talmente drammatica da non necessitare ulteriori approfondimenti. La caduta libera del Milan, purtroppo, non riguarda solo quella graduatoria che da tanti anni non ci vede più ai primi posti. Il Milan sta precipitando in basso nella percezione che tutti gli appassionati di calcio hanno dei top club del mondo. Non ci voleva certo un genio per rendersene conto, ma è bene sottolineare quei dati che testimoniano, attraverso i numeri, il vertiginoso tracollo di un club che era, un tempo, la regina d’Europa e che ora perde indifferentemente un pò con tutti, con il Sassuolo come con la Juventus (con i bianconeri perde ormai da 5 anni consecutivi).

Secondo l’ultimo rapporto «Deloitte Football Money League», che periodicamente analizza il giro d’affari dei top club europei, fra le prime 20 società di calcio europee il Milan si piazza al 12° posto (249,7 milioni). Per la prima volta fuori dalla top 10 e non è escluso che la situazione possa ancora peggiorare, visto l’inesorabile andazzo degli ultimi anni. Al primo posto l’inarrivabile Real Madrid (549,5 milioni incassati nell’ultima stagione, dati peraltro in miglioramento), completano il podio il Manchester United (anch’esso in forte risalita) e il Bayer Monaco. Quarto il Barcellona, poi PSG e Manchester City. La Juventus, al 10° posto, è la prima delle italiane; Napoli e Inter oltre la quindicesima posizione. Una quindicina di anni fa c’erano ben 5 squadre italiane fra le prime dieci, adesso a stento ce n’è una. I tempi sono decisamente cambiati.

Come fanno notare gli esperti Deloitte, oltre alla diminuzione delle risorse finanziarie, uno dei motivi del vertiginoso calo del Milan è il mancato sviluppo dello stadio di proprietà. In questa drammatica caduta libera, lo stadio sarebbe stato infatti un utilissimo paracadute. Gli introiti dello stesso avrebbero probabilmente evitato il continuo dover ricorrere a patetici espedienti, prestiti vari e inutili parametri zero, consentendo invece l’acquisto di giovani talenti VERI: ciò che da troppo tempo non avviene più, nel Milan. Molti top club lo stadio ce l’hanno da tempo e da tempo ne traggono grossi benefici, mentre noi, che capiamo sempre in ritardo tutto, aspettiamo, rimandiamo e non facciamo, scivolando sempre più indietro in una mediocrità da far spavento. Al punto da non essere ormai più un top club, o cloeb, come direbbe Berlusconi.

Tutto, nel mondo del calcio, si evolve molto velocemente. Le vecchie volpi, malgrado si ritengano ancora arzille, hanno la vista, il fiuto e i riflessi talmente offuscati e rallentati che neanche si rendono conto della reale misura del declino. Si arrampicano sugli specchi, attaccandosi a tutto, alle speranze di rinascita, ai miraggi estivi, alla sfortuna, alle decisioni dell’arbitro e alle linee poco parallele. I tifosi avvertono il declino in maniera assai più effettiva e sostanziale. E protestano e piangono, invano.

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