Pensare al calendario è completamente fuori luogo

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Ennesimo momento giusto per ripartire, quello del Milan. Almeno così pare. Ora davanti ai rossoneri due match casalinghi: contro l’Austria Vienna e domenica contro il Torino. A tal proposito continuiamo a sentire la stessa considerazione che ormai ascoltiamo tristemente da anni, e che riguarda appunto la possibilità di ripartire dopo una sconfitta con una big grazie al calendario favorevole. E puntualmente dopo qualche scialbo pareggio interno cadiamo ancora di più in depressione. Ma si può davvero pensare al calendario? 

Calendario – In effetti il calendario, chiaramente solo sulla carta, ci sorride. Dopo il match casalingo con il Torino ci aspettano: Benevento, Bologna, Verona, Atalanta e per chiudere il girone di andata, la trasferta a Firenze. In Coppa Uefa invece il girone si chiuderà con il match casalingo di domani contro l’Austria Vienna e con la trasferta in Croazia contro il Rijeka. Una serie di gare non impossibili, ma proprio questa analisi ha più volte tradito la squadra: sottovalutando l’impegno e quindi non impegnandosi al 100%, spesso siamo stati vittime di figuracce clamorose.

Identità – Il buon match giocato contro il Napoli quindi non dovrà assolutamente farci pensare che tanti problemi sono risolti, che la strada è quella giusta e che ormai il peggio è alle spalle. Montella continua a rimescolare le carte, a cambiare giocatori e a cambiare posizioni, a cambiare moduli su moduli in cerca di una identità che a metà novembre ancora non si vede. Di conseguenza il gioco ancora latita e i gol arrivano col contagocce: in questa situazione a dir poco delicata, ci sembra completamente fuori luogo parlare di calendario favorevole.  

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