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Quattro riflessioni sulla conferenza-farsa di Raiola

DiMirko

Giu 19, 2017
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La polemica con la nuova dirigenza – Una polemica sterile, inutile, se non addirittura comica. Raiola imputa in particolar modo a Mirabelli di aver pressato Donnarumma affinché decidesse il prima possibile sul suo futuro. Un atteggiamento del genere non ci sembra per nulla passibile di critiche, anzi denota una linea di condotta seria e matura da parte di una società che, giorno dopo giorno, appare sempre più da Milan. Il giorno del raduno si avvicina ed era impensabile non risolvere il prima possibile questa situazione.

L’arroganza di Raiola – Altro punto non meno importante è l’arroganza di Mino Raiola, a cui continua a piacere tantissimo ergersi a protagonista in queste situazioni dai contorni poco chiari. Tutta l’intervista-farsa si è incentrata sui suoi rapporti buoni con Fassone, meno buoni con Mirabelli. E la cosa davvero grave è che tali rapporti siano andati ad influenzare la scelta di Donnarumma. A questo punto dunque, a dispetto delle frasi di circostanza, poco importavano i progetti a lungo termine del nuovo Milan, di fronte agli interessi egoistici del procuratore.

La fragilità di Donnarumma – Interrogativo che ci salta subito alla mente è: davvero c’era bisogno di Raiola per rendere pubbliche le volontà del ragazzo? Perché Donnarumma non ha fatto uno straccio di dichiarazione per far capire in modo chiaro e preciso cosa pensasse di questa situazione? Probabilmente la fragilità del portiere campano va perfettamente a nozze con l’ego smisurato di Raiola.

Offerte e futuro – Altre due cose che ci hanno colpito sono: la volontà di chiarire che al momento non c’è nessuna trattativa in stato avanzato con alcun club e che il mancato rinnovo non sia dipeso da un fatto economico. Purtroppo i precedenti di Raiola ci fanno essere malpensanti: è pressoché impossibile che l’agente campano non abbia già allacciato trattative con altri club (Real e Juve in primis), per cui ci chiediamo: questo teatrino mediatico non sarà stato creato ad arte per nascondere accordi già presi e scaricare tutte le colpe sul Milan?

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