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San Siro: è giunta l’ora dell’addio?

DiZuma

Mar 28, 2019 #Suning
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Sembra davvero che questa sia la volta buona, la volta in cui Milan e Inter si trasferiranno in una nuova casa, in un Giuseppe Meazza bis, in un San Siro bis. Da diverso tempo entrambe le società stanno realizzando studi e progetti per dotarsi di uno stadio di proprietà, ma, per diversi motivi, ciò non si è mai concretizzato. Sono state ipotizzate diverse aree di Milano e sono state ideate differenti soluzioni che però sono poi ogni volta naufragate.

La più famosa è senza dubbio quella portata avanti da Barbara Berlusconi, negli ultimi anni della presidenza di papà Silvio, quando si arrivò davvero vicini alla costruzione di uno stadio di proprietà rossonera in zona Portello. Dal punto di vista architettonico la struttura sembrava dovesse essere una vera chicca, dotata di tutti gli accorgimenti ed i comfort di ultima generazione. C’erano però diversi aspetti che con convincevano come l’ubicazione, la capienza modesta (nemmeno 50mila posti), i costi e una proprietà che di lì a poco avrebbe venduto ai cinesi.

Ora che Milan ed Inter hanno alle spalle colossi come Elliott e Suning, pare che tutti i presupposti si siano incastrati alla perfezione e che si debba solamente aspettare quei tre o quattro anni per poter poi entrare nella nuova casa. Purtroppo però sembrano esserci ancora delle discussioni circa la proprietà dello stadio. Sono infatti di pochi giorni fa le dichiarazioni del sindaco Sala che reclama appunto la titolarità dell’arena da parte del Comune di Milano.

Ovviamente noi riteniamo che uno stadio di proprietà del club che ci gioca all’interno sia fondamentale, sia per l’immagine che per i ricavi che ne conseguono. Comunque, da quanto emerge dal progetto, lo stadio sarà costruito nei posteggi adiacenti l’attuale struttura in modo che le due squadre possano continuare a giocarci nel frattempo.

Una volta ultimato, il vecchio Giuseppe Meazza sarà demolito. E proprio su questa questione sono nate le più accese discussioni. Giusto abbattere quello che è stato un vero e proprio tempio per il calcio? Giusto privarsi di un luogo dove si è fatta la storia di questo sport? Sono domande alle quali fatico a rispondere. Credo che di base sia giusto, ma rimango comunque molto triste all’idea. A San Siro ci ho lasciato un pezzo di cuore alla fine. Conservo ancora ricordi indelebili. Ricordo la prima volta che ci andai, una sera per un ottavo di finale di Coppa Italia nel quale il Milan sconfisse il Torino per 3 a 0.

Ero un bambino e appena vidi quel colosso di cemento tutto illuminato, pensai che fosse appena atterrata sulla terra una navicella aliena. Mi ritorna alla mente poi un clamoroso 3 a 3 contro il Barcellona in Champions League qualche anno più tardi (erano i primi anni del nuovo millennio). O ancora i festeggiamenti per la Champions League vinta contro la Juventus, nella serata in cui trionfammo anche in Coppa Italia nel 2004. Ero elettrizzato, di fatto vissi una serata in un’altra dimensione, non ero sulla Terra. E mi emoziono io che non ho mai visto allo stadio il Milan di Sacchi o di Capello…

Anche se te ne andrai, anche se ti porteranno via caro San Siro, dentro di me vivrai per sempre e rimarrai un luogo fondamentale per la mia vita e per quello che sono diventato. Anche se è qualche anno che non ci incontriamo, ti prometto che prossimamente verrò a trovarti e a ringraziarti di persona per tutte le emozioni che mi hai fatto provare.

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