I top e i flop del mese di Ottobre

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Suso: l’asso spagnolo al momento è l’unico in grado di apportare pericoli costanti alle difese avversarie, l’unico imprevedibile e in grado di saltare l’uomo. Imprescindibile pedina che Montella ha rimesso al posto giusto dopo un mese piazzato come seconda punta.

Borini: se il nostro Fabio ogni volta risulta il migliore dei suoi, non è un buon segno per il Milan. Polmone instancabile su entrambe le fasce, umiltà e sacrificio al servizio della squadra. Pur non avendo piedi buoni, è un uomo di cui non si può fare a meno.

Cutrone: il ragazzo pare sempre di più il migliore dei tre attaccanti a disposizione. Impiegato col contagocce da Montella, ma si intravedono nettamente delle potenzialità. Nel derby va vicino al gol e riesce a dare vigore a tutta la squadra, il migliore in casa con l’Aek.

Zapata: anche lui, al pari di Cutrone, impiegato poco da Montella, ma quando chiamato in causa non sfigura: ottima la gara interna con il Genoa, quando attua un clamoroso salvataggio su Lapadula, non sfigura nemmeno contro i giganti della Juventus nell’ultima gara.

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Calhanoglu: uno dei grandi flop del mercato estivo. Dalla sua ha l’attenuante di giocare in un campionato nuovo dopo mesi di inattività causa squalifica. Ma a fine ottobre anche questo alibi sta per finire. Continuiamo mestamente ad attendere le giocate di uno dei migliori dei nostri, almeno sulla carta.

Bonucci: si continua a parlare del capitano, e purtroppo ancora in negativo. Confuso, sbadato e impaurito, lontano parente del guerriero ammirato alla Juve. Male nel derby, dove è complice di due dei gol di Icardi e in casa col Genoa si fa vedere solo per un’espulsione con cui lascia in 10 i compagni per quasi tutta la gara.

Biglia: malissimo anche l’argentino. Lento e prevedibile, non riesce a dare ritmo e velocità alla squadra. Insufficienze praticamente in tutte le gare disputate in questo mese, in particolare contro Inter e Juve. Montella non lo vede tranquillo, la nostra attesa riguarda anche la sua classe.

Montella: la sua panchina continua ad essere traballante. Un motivo ci sarà se si continua a parlare di Mazzarri, Sousa o Gattuso per il futuro immediato. La squadra continua a zoppicare, a non avere un’identità precisa né si notano cattiveria e carattere. Siamo già a 12 punti dalla zona Champions, una distanza quasi irrecuperabile.

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