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Una vita da mediano: Giovanni Lodetti

DiEgidio

Apr 29, 2015 #Lodetti, #Rivera
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lodetti

Il calcio è fatto di uomini, prima che di giocatori. Il fattore emotivo, psicologico, umano in senso lato è fondamentale. Non basta indossare la stessa maglia per essere una squadra. Una squadra è fatta di conoscenza reciproca, sostegno, amicizia, affiatamento, accettazione, senza gelosie, del proprio ruolo nel contesto globale.

In una squadra ci sono quelli bravi, quelli bravissimi, ci sono i campioni ed anche quelli meno forti. E i primi a sapere le differenze e a riconoscerle sono i giocatori stessi, fidatevi.

Ma in una squadra, per essere tale, c’è bisogno del contributo di tutti, anche degli ultimi. Dopo avervi parlato diffusamente del grande Gianni Rivera, oggi, per chi non ne ha mai sentito parlare, o non li ha mai visti, voglio parlarvi di qualcuno che ha corso, sofferto, lottato, sbuffato e sputato sangue per consentire a Rivera di esprimere al meglio le sue immense qualità.

I suoi fedeli scudieri, i suoi mediani, quelli che nel corso della loro carriera in rossonero hanno corso per due.

Uno dei migliori esempi possibili di ciò è Giovanni Lodetti (nato a Caselle Lurani, in provincia di Lodi, il 10/8/1942). Comincia nelle squadre giovanili del Milan e nella stagione 1961-1962 esordisce in Serie A, vincendo l’ottavo Scudetto della nostra storia. Nelle stagioni successive diventa titolare e con il Milan vince la Coppa dei Campioni 1962-1963, lo Scudetto 1967-1968, la Coppa Italia 1966-1967, la Coppa delle Coppe 1967-1968, la Coppa dei Campioni 1968-1969 e la Coppa Intercontinentale nello stesso anno, tutto praticamente. Nel 1970 lascia il Milan, dove viene sostituito da Romeo Benetti, e gioca nella Sampdoria, fino al 1974, nel Foggia, fino al 1976, e nel Novara, fino al 1978. Con la nazionale italiana, vinse il Campionato europeo di calcio 1968 a Roma. Fu quella l’unica squadra italiana che vinse gli Europei. Fu protagonista di un episodio sfortunato due anni dopo, in occasione dei Campionati del Mondo. Lodetti era inizialmente tra i 22 della spedizione, quando, la sera prima di partire si infortunò Anastasi (e non si è mai saputo come). Per la sua sostituzione vennero chiamati altri due attaccanti, Prati e Boninsegna. A quel punto, trovandosi in 23, uno di troppo, Valcareggi decise di portare entrambi gli attaccanti (nonostante Prati avesse una caviglia in disordine), sacrificando proprio Lodetti. In totale disputò 18 partite in azzurro.

Gioviale e simpatico, Giovannino è stato il fido gregario del grande Gianni negli anni fulgidi della sua carriera. Centrocampista dal passo veloce, non ebbe un grande rapporto con il gol, ma non erano quelli i suoi compiti principali. Terminata la carriera attiva, è stato opinionista al programma Studio Milan su Milan Channel e al programma Il Campionato dei Campioni su Odeon TV. Ha partecipato per diversi anni alle trasmissioni sportive di 7 Gold, interrompendo la collaborazione nel maggio 2012.

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