Il ricordo di Inzaghi e un futuro ancora da scrivere

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Iinzaghi-mihajlovic-16-06l passaggio di consegne da Inzaghi a Mihajlovic non è stato solo un normale avvicendamento in panchina come se ne vedono a decine. Questo cambio segna il tramonto di un’epoca, al limite l’accantonamento provvisorio di una vera filosofia: quella del “Milan ai milanisti”. Mihajlovic rappresenta non solo il nuovo che avanza in terra rossonera, ma addirittura un ex interista che siede in panchina, amico di Mancini e colui che qualche tempo fa aveva affermato con veemenza che non avrebbe mai potuto allenare l’odiato nemico rossonero. Noi non siamo sentimentalisti o vendicativi, nemmeno teniamo molto alle parole che si dicono, perché nel mondo del calcio da un minuto all’altro ci si può smentire da soli. Per questo i migliori auguri a mister Sinisa.

Il benservito ad Inzaghi però nasconde tante altre cose. Innanzitutto il fallimento di un ennesimo esperimento dopo la parentesi Seedorf, in secondo luogo la fine di uno stile, quello che ha caratterizzato il Milan vincente degli anni passati. Trattare con Ancelotti e parlare tranquillamente di futuro della panchina a campionato non ancora finito ci è sembrata una mancanza di rispetto verso una bandiera, un grande uomo prima di un grande campione. L’esperienza rovinosa come mister rimane e dovrà rimanere un piccolo e insignificante errore in una gloriosa carriera, e questo la maggior parte dei tifosi l’ha capito benissimo. Passeranno gli allenatori, ma nella mente di tutti noi rimarranno impresse e indelebili le gesta di chi ha contribuito a rendere ancora più gloriosi i nostri colori.

Inzaghi va via (e non a caso scompare dopo 30 anni anche la figura di Tassotti) lasciando tante incognite sul Milan che sarà: un club che si avvia a ricostruire partendo da basi completamente nuove: Mr. Bee, Doyen, probabilmente uno stadio di proprietà… Nella vita, ma soprattutto nel mondo del calcio, il futuro non è solo un’opportunità, ma è più di ogni altra cosa un obbligo cui aggrapparsi, un treno da prendere a tutti i costi, pena l’estinzione. Per questo bene venga il futuro con tutte le sue novità ed incognite.

Ben venga il futuro, ma il passato non si dimentica: il volto di Inzaghi che esulta come un bambino ad ogni gol è il volto di tutti noi tifosi. È il volto del vero Milan. 

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