La ripartenza dell’Italia affidata a un super manager milanista

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Si chiama Vittorio Colao, 58 anni, calabrese di origine, è lui l’uomo scelto dal premier Conte per far ripartire l’Italia in modo efficace. Lui che efficace, efficiente e privo di fronzoli lo è sempre stato, stando al suo curriculum lavorativo e a come lo descrivono i suoi colleghi. Laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano, MBA con lode presso la Harvard Business School. Hanno scritto di lui che sognava la carriera militare, è stato anche ufficiale dell’Arma dei carabinieri e alpino, prima di imboccare una strada diversa.

La sua carriera è iniziata negli uffici londinesi di Morgan Stanley, evolvendosi poi di volta in volta fino ad arrivare a ricoprire posizioni di grande responsabilità. Colao si è spesso occupato di sviluppare strategie per la crescita globale degli investimenti, dimostrando una particolare attenzione verso il mondo del digitale e delle telecomunicazioni.

Un manager innovativo, con una visione moderna ed internazionale. Si dice che non ami mostrarsi e apparire, ma è uno che va dritto fino al fondo della sostanza, con determinazione e ostinazione. Ama la meritocrazia, è orgogliosamente di fede milanista, gli piace andare in bicicletta e fare windsurf. Colao si è distinto soprattutto per il lungo e brillante lavoro svolto in Omnitel-Vodafone di cui è stato Ceo (con lui gli abbonati sono raddoppiati); tra il 2004 e il 2006 è stato Amministratore Delegato di RCS Media Group; ha anche ricoperto il ruolo di consulente di un fondo di private equity, General Atlantic. Questo solo per essere terribilmente sintetici.

Ora sarà a capo della task force di esperti chiamati a fare uscire il Paese dalla crisi generata dal Covid19. Guiderà un team polivalente di manager, economisti, organizzatori del lavoro, sociologi e psicologi che opereranno insieme al comitato tecnico scientifico nel tentativo di rimettere in moto il Paese nel miglior modo possibile.

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