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Milan-Samp 1-1: Bennacer prevedibile, male Theo Hernandez

DiEgidio

Apr 3, 2021
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topeflopanalisi

DONNARUMMA Voto 7,0: incolpevole sul gol, perché la didattica della costruzione dal basso impone che lui dovesse essere lì, tenuto conto che la palla era in nostro possesso. Al minuto 5 si scalda su Gabbiadini, al minuto 21 blocca su debolezza di Augello, al minuto 23 para alla grande su Thorsby. Ormai difensore centrale aggiunto.

SAELEMAEKERS Voto 5,5: messo a fare il terzino parte spingendo con un bel cross al minuto 3. Ha spazio e cerca di approfittarne ma la scarsa collaborazione del compare di fascia lo espone alle scorribande di Augello e Damsgaard. Ad uscire all’intervallo dovrebbe essere il collega spagnolo (che “non vede, non sente ma parla del suo gallo da battaglia e la latteria diventa terra” diceva De Gregori) ma un giallo nel finale di tempo fa pendere la bilancia dalla sua parte.

TOMORI Voto 7-: il “meno” a causa di un passaggio sbagliato nella ripresa. Per il resto, altra (ennesima, direi) prestazione sopra le righe. Normalmente sempre preciso negli appoggi (appena detto…). Gli interventi, le chiusure, gli anticipi difensivi non si contano dalla sua parte: minuti 13, 17, 46, 50, 53,60, 71. Anche quando intorno a lui perdono tutti palla, non sbanda e resta razionale e lucido, mai spaventato o pauroso. Ah, ancora niente gialli a carico.

KJAER Voto 6,5: lui e Tomori rappresentano lo zoccolo duro di chi non molla e non tradisce. Autore di un grande intercetto al minuto 5, chiude sulle incursioni degli ospiti, cancella Gabbiadini e sorveglia Quagliarella durante i minuti dell’assedio finale.

THEO HERNANDEZ Voto 4,5: da matita rossa l’errore (non causato dall’avversario) al minuto 56 che porta alla rete di Quagliarella. Aveva cominciato male perdendo una palla in uscita al minuto 4, poi aveva chiuso divinamente su Damsgaard al minuto 22. Tiraccio alle stelle al minuto 40. L’unica vera sferragliata delle sue al minuto 45. Nella sua sbadataggine e deconcentrazione raffigura al meglio la prestazione complessiva della squadra di oggi.

BENNACER Voto 5,5: braccato dal centrocampo ospite non riesce a dare ritmo e continuità alla manovra, è apparso lento, prevedibile e frastornato, persino a Firenze al rientro dall’infortunio aveva fatto meglio. Vittima delle trasvolate per le Nazionali.

KESSIE Voto 5,5: pomeriggio in sordina per il Presidente invischiato anche lui nel ritmo basso della squadra e nel piattume generale. Anche lui contribuisce al Festival delle palle perse al minuto 10. Si alterna con Bennacer nella costruzione del gioco ma non ha la brillantezza e il cambio passo che servirebbero. Ciò nonostante, al minuto 92 becca in pieno l’incrocio dei pali incuneandosi come abbiamo già visto fare nell’area di rigore da centravanti navigato. Altra vittima delle trasvolate perle Nazionali.

CASTILLEJO Voto 5,0: nelle vesti di Pablo di De Gregori ancora una volta fumoso ed inconcludente per il “verderame sulle sue poche, poche unghie”. Dribblomane perso, impreciso negli appoggi, troppi contrasti ceduti all’avversario, anche lui leggermente meglio solo nel finale di primo tempo. Non aiuta il compagno di corsia.

CALHANOGLU Voto 5,0: 30 (trenta) minuti di assenza assoluta, poi un finale di tempo in leggera crescita, anche se ci voleva veramente poco. Secondo tempo di speranze (per noi) di vederlo decisivo come in Nazionale purtroppo disattese. Primo tiro al minuto 75, poi al minuto 88 impegna Audero. Troppo poco per uno che di ruolo fa il centrocampista offensivo. Vittima anche lui delle trasvolate per le Nazionali.

KRUNIC Voto 5,0: se la squadra è “piatta” come oggi, non è certo lui quello in grado di sparigliare. Ancora una volta a disagio sull’esterno, esce di conseguenza in anticipo.

IBRAHIMOVIC Voto 6-: partita scialba, molto impegno, anche vocale, e presenza in difesa, ma da lui ci si aspetta altro, tant’è che quando si accende la squadra appare beneficiarne. Oggi però troppo impreciso. Isacrifici si pagano e l’impegno con la Nazionale Svedese, sebbene “gestito” con oculatezza, ha lasciato inevitabilmente il segno. Vittima illustre, a 40 anni, delle trasvolate per le Nazionali.

PIOLI Voto 6,0: prova a comportarsi razionalmente e schiera chi in Nazionale non ha mai giocato per sfruttarne la freschezza ma gli va male. È nelle prerogative di un allenatore valutare tutti questi aspetti, inutile e troppo facile criticare “dopo”. Primo tempo sonnolento, rugginoso, distratto, regalato all’avversario, ostico e ben organizzato da Sir Claudio ma i cui meriti sono ingigantiti dal ritmo basso e prevedibile caratteristico di una partita scapoli-ammogliati in un mezzogiorno primaverile di Milano all’epoca della Pasqua. Gol preso essendo in possesso palla, non capita a tutti. Ripresa arrembante ma poco lucida, reazione d’orgoglio, di pancia e non di testa. Sfortuna finale sulla traversa di Kessie. In rigoroso ossequio alle disposizioni governative la squadra va in lockdown mentale, in troppi pagano il jet-lag e le sbornie delle rappresentative Nazionali qui e là per il mondo. Un po’ meglio, ma non troppo, nella ripresa complice la stanchezza della Samp per giunta ridottasi (da sola) in 10 uomini. In quattro (e che quattro!) pagano dazio agli impegni extrasostenuti. Intendiamoci bene su questo punto. Le squadre forti riforniscono le Nazionali in gran numero, perciò se mandiamo giocatori in nazionale rallegriamoci che essi siano di interesse per i loro C.T. che evidentemente li considerano bravi. Diversamente per non avere di questi problemi basta cedere i migliori e ingaggiare gli scarsi. Ma poi non reclamate. Così come non è corretto reclamare, oggi, circa il mancato impiego di Dalot e Meite che ogni volta che giocano vengono sommersi di critiche e non apprezzati. Oggi hanno giocato i titolari, quelli disponibili hanno giocato tutti se non dall’inizio a partita in corso. Tutti o quasi hanno mancato l’appuntamento e la prestazione globale è stata troppo insufficiente a guadagnare la vittoria. Alla fine punto guadagnato.

KALULU Voto 6,0: riequilibra l’assetto della difesa e spinge con buona lena sulla fascia peccando però nellaprecisione del cross o della rifinitura. Poteva giocare prima? Non lo sapremo mai. Che sia questo il 3° segreto di Fatima?

TONALI Voto 6,0: facilitato dalla inferiorità numerica della Samp a metà campo lavora molti palloni pur non facendo faville.

REBIC Voto 6,0: la buona volontà non manca, però la lucidità non è altrettanta. Dribbling, contro dribbling, finte e controfinte, ma una sola palla pericolosa che Colley spazza sulla linea. Come già osservato, dopo un infortunio e conseguente assenza per rivederlo al meglio ce ne vorrà.

HAUGE Voto 6,0: la nota lieta del pomeriggio. Riemerge dalle brume e dal buio del suo Paese per metterla nell’angolino basso col tiro a giro che spesso gli abbiamo visto fare.

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