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Panchina Milan: braccio di ferro tra Inzaghi e Giampaolo

DiStefano I.

Mag 31, 2019
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Giorni di attesa e riflessione in casa Milan: Elliott e Gazidis attendono che Paolo Maldini dia una risposta definitiva sulla proposta riguardante la figura di Direttore Tecnico e nel frattempo si diradano le incertezze sui candidati più papabili per il ruolo di allenatore, in sostituzione del dimissionario Gennaro Gattuso. L’indecisione di Maldini è motivata dalle forti pressioni che avrebbe vissuto in questa lunga e travagliata stagione, nonostante il suo ruolo di braccio destro del d.s. Leonardo fosse in realtà più di facciata che altro. L’ex terzino rossonero pretenderebbe dapprima garanzie sul budget a disposizione nella prossima stagione e in più vorrebbe carta bianca in sede di mercato, con l’eventuale collaborazione di uomini di fiducia (tra i quali potrebbero esserci Billy Costacurta e Angelo Carbone).

In caso di sua permanenza molto probabilmente sarà uno scontro tra Giampaolo e Inzaghi, con il primo che avrebbe scavalcato il secondo nelle preferenze di Maldini. Anche perché l’attuale allenatore della Lazio sembra essere a sua volta in attesa di un affondo da parte della Juventus (laddove la trattativa con Sarri non vada a buon fine). Non è totalmente tramontata l’ipotesi di un mister straniero, soprattutto nel caso in cui Maldini decida di declinare l’offerta di d.t. Jorge Mendes avrebbe proposto alla dirigenza rossonera la figura “esotica” di Nuno Espirito Santo, ex portiere portoghese (dal passato alquanto discutibile…), ma i nomi più credibili per una eventuale candidatura sono altri: Rudi Garcia (ex Marsiglia), Sergio Conceicao (Porto) e Paulo Fonseca (Shakhtar Donetsk).

Allenatori totalmente differenti per filosofia di gioco ma accomunati da un fattore ben preciso: la capacità di gestire e valorizzare calciatori giovani. Che sia italiano o straniero una cosa è infatti certa: il nuovo mister rossonero dovrà sapere lavorare con i molti under 25 che faranno parte della rosa.

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