Cinici e compatti, ora lavorare sul carattere

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cropped-milan...jpgAltra buona prestazione e secondo match consecutivo portato a casa. Il Milan ritrova il sorriso: 9 punti e zero reti al passivo per la seconda volta consecutiva. Non capitava da febbraio (3-0 Inter e 2-0 al Palermo) e già questo ci basta per notare qualche sensibile miglioramento. Con la Lazio la prestazione dei rossoneri è stata molto simile a quanto fatto vedere con la Sampdoria: nella prima mezz’ora la squadra ha cercato di attutire i colpi dell’avversario, per poi colpire al momento giusto la retroguardia laziale. 90 minuti pieni di concentrazione ancora non ci sono stati, ma poco importa al momento. Questo è evidentemente un Milan più solido, più compatto; in queste due partite oserei dire poco Montelliano, anche se la mano dell’allenatore si è visto eccome. Silenziosamente il Diavolo sta ritrovando l’autostima persa, l’ambiente sembra essersi calmato o quantomeno tranquillizzato dopo i continui attacchi dei mass-media e dei tifosi rossoneri.

Al momento stabilire l’obbiettivo stagionale del Milan ci sembra azzardato e prematuro, quello che i tifosi rossoneri vogliono è la continuità: vedere giocatori sudare la maglia, dare tutto il possibile. Così che, anche in caso di sconfitta, i giocatori non verrebbero demoliti psicologicamente: i tifosi vogliono vedere il carattere, la determinazione e la cattiveria, prima ancora del risultato. Ed è proprio sul carattere che Montella sta cercando di lavorare.

Tra le prove positive ritroviamo, finalmente, quella dei due terzini, capaci di concedere molto meno del solito e di ritrovare quell’equilibrio che mancava da tempo con la difesa. La costante, in tutto questo, è Paletta. Non certo difensore di fama internazionale, ma per adesso l’italo-argentino se la sta cavando molto egregiamente. Alcuni potrebbero obbiettare richiamando l’attenzione sul come siano state realizzate queste due reti: frutto di una ripartenza e di un rigore; c’è da dire però che di azioni costruite e mal finalizzate ce ne sono state eccome (l’errore imperdonabile di Niang sotto-porta ne è l’esempio). Decisiva sarà la prossima partita a Firenze, intanto per sognare basta poco, e ed essere secondi (virtualmente) in classifica con sei Under 23 in campo c’è più gusto.

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