Diamo continuità al lavoro

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Stiamo crescendo, piccoli progressi, piccoli miglioramenti, mattone dopo mattone stiamo cercando di creare qualcosa di importante. Certo ci sono anche alcune amnesie che non si spiegano (il secondo tempo a Udine ne è un esempio lampante) ma il motore sta prendendo i dovuti giri, si inizia ad ingranare finalmente. Predichiamo tempo per questo Milan, dobbiamo crescere e a i piccoli passi ci riusciremo, forse non arriveremo a vincere qualcosa di importante ma dopo le delusioni degli anni passati già una qualificazione nell’Europa che conta sarebbe una grande soddisfazione. Diamo tempo al tempo, alla squadra, al mister, allo staff tecnico. Le ultime partite ci hanno visto vincere per ben due volte, con Palermo ed Udinese, vittorie che danno sicurezza ma creano anche qualche perplessità a livello difensivo. Troppi gol subiti, tanti per una squadra che vuole lottare per qualcosa di importante. Il gioco c’è e si vede, per certi aspetti in alcuni momenti ci si trova a guardar giocare una squadra totalmente nuova. Però come ho detto, ancora Mihajlovic non è riuscito a trovare e ad iniettare ai suoi giocatori quella continuità e quella grinta che noi vogliamo vedere per tutti i 90 minuti e non a sprazzi. La squadra alterna momenti di coesione e cinismo a disorganizzazione e disattenzioni lampanti. Il Milan ha bisogno di trovare una giusta combinazione, di trovare una soluzione a quei soliti 20/30 minuti che ci creano non pochi problemi. Manca ancora qualcosa dietro le punte, Honda sta migliorando, questo nessuno lo mette in dubbio ma risulta essere ancora insufficiente. Il modulo che preferisce il serbo è quello con il trequartista, l’atteso colpo che però il Dr. Galliani non è riuscito a mettere a segno nella sessione estiva di calciomercato. Le alternative sono due: o spostare Bonaventura dietro le punte, facendo esplodere Jack e le sue caratteristiche, oppure posizionare Balotelli in quella situazione come tanto vorrebbe il patron Silvio Berlusconi. L’intenzione di Sinisa è quella di partire con una squadra già ben definita in mente, 11 titolari che di volta in volta vengono gestiti sulla base dell’avversario, della forma fisica dei giocatori, delle qualità che si cercano, e soprattutto sull’impegno e la determinazione visti in allenamento. Una logica intelligente e previdente che addossa a chi scende in campo tante responsabilità. Siamo sulla strada giusta, lavoriamo e teniamo duro, col sacrificio i risultati arriveranno indubbiamente insieme al gioco.

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