Ecco gli errori della società che ha dovuto pagare Mihajlovic
Acquisti sbagliati – Il disastroso mercato estivo attuato da Galliani che in dote ha portato solo una spesa di 90 milioni e una squadra senza capo né coda. Emblematico il flop Bertolacci, pagato una fortuna e il cui apporto alla causa è stato pressoché nullo. Come d’altronde il (non) mercato invernale, nonostante Galliani abbia sempre obbligato il tecnico a puntare alla Champions.
Stile di gioco – Era chiaro sin da subito che il rapporto tra Berlusconi e Mihajlovic non sarebbe mai stato idilliaco. Il tecnico ha sempre preferito un gioco basato sull’agonismo e sul lasciare l’iniziativa avversaria, l’esatto contrario del gioco desiderato dal patron, basato su possesso e dominio. Perché allora ingaggiarlo pur sapendo come sarebbe finita?
Obiettivi irreali – Il tecnico inevitabilmente paga la totale confusione della società, che non riesce a programmare nulla che vada al di là della domenica successiva. Mister Sinisa probabilmente ha fatto anche tanto con una squadra che non vale più del sesto posto, nonostante Galliani abbia professato per tutto il campionato l’obiettivo terzo posto.
Mancanza di rispetto – Come se non bastasse tutto ciò, la società non ha mai mosso un dito per difendere il proprio mister, costringendo il serbo a lavorare in perenne condizione di precarietà. Clamoroso il toto nomi iniziato dopo la negativa trasferta di Sassuolo, senza un minimo di rispetto per chi stava ancora lavorando e senza alcun interesse per una finale di Coppa Italia ancora da disputare.
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