Maldini: “Dirigenza incompetente dal punto di vista sportivo. Mai disponibile per questa società”

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paolo_maldini_verso_tifosi_san_siroParole chiare ed inequivocabili quelle lasciate da Paolo Maldini ai microfoni di Telelombardia, dove parla dell’attuale società, delle ultime parole di Berlusconi, del suo possibile ritorno.

Carenze societarie – “Manca un progetto e ci sono meno investimenti”, afferma l’ex capitano, ma soprattutto il Milan “è sottostrutturato per quello che riguarda l’aspetto sportivo”. Il vero problema del club dunque sarebbe in società, dove manca una figura competente a livello tecnico, che possa fungere da raccordo tra la squadra e la parte dirigenziale. Completamente sbagliata l’idea che non servissero dietro la scrivania i vecchi campioni: solo loro infatti avrebbero potuto trasmettere ai giocatori di oggi spirito di appartenenza e la consapevolezza di indossare una maglia “pesante”.

Le parole di Berlusconi – Qualche giorno fa il patron aveva dichiarato che Maldini non sarebbe potuto più tornare al Milan in quanto aveva ormai scelto la strada “americana”. Ma Paolo smentisce: “E’ vero che io sono coproprietario del Miami FC, ma non ho nessun ruolo all’interno della società. Vivo a Milano, non negli Stati Uniti a differenza di quello che si dice. Comunque non è detto che chi sia stato un campione all’interno della società debba per forza essere un dirigente”. Parole severe verso chi non può far altro che arrampicarsi sugli specchi nello spiegare la gestione del rapporto con l’ex numero tre.

Mai in questa società – Maldini non finisce qui e lancia una critica neanche troppo velata ad Adriano Galliani, affermando che “molte delle persone che hanno lavorato al Milan mi hanno cercato per chiedermi aiuto. Leonardo, Allegri, Seedorf e dopo Barbara Berlusconi mi hanno chiamato in questi anni. Sono sempre andato ad ascoltarli, ma non sono io che ho chiamato per, sono loro che ogni tanto mi contattano per cercare aiuto”. Probabilmente solo l’attuale ad sportivo non ha voluto rendersi conto di chi mancava davvero in società e proprio per questo il nostro Paolo è più che certo che non sarebbe disponibile a lavorare di fianco a personaggi del genere. 

Come dar torto al nostro ex capitano: i disastri degli attuali dirigenti non solo ci hanno portato a fare figuracce su tutti i campi, trasformandoci in una provincialotta qualsiasi, ma cosa ancor più grave hanno impoverito la società stessa, allontanando sistematicamente chi aveva a cuore questi colori e chi poteva garantirci competenza e serietà, per lasciar spazio solo all’arroganza di chi ha sempre creduto di poter fare tutto da solo senza nessun aiuto.  

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