Milan – Roma: le dichiarazioni dei protagonisti

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Berlusconi: cedere la maggioranza della società? Se arrivasse qualcuno che garantisca capitali al livello delle altre grandi squadre europee, mi sacrificherei. Ho sempre vissuto il Milan non come un’impresa commerciale. I bilanci del Milan sono sempre stati a parte rispetto ai bilanci del mio gruppo. Moratti ha ceduto la società a Thohir, che per altro non sembra essere intenzionato o non abbia le capacità per apportare i capitali che rendano l’Inter una protagonista italiana e europea. Io invece cerco chi sia in grado di immettere denaro fresco e mantenere la squadra al top anche all’estero.

Galliani: Ho visto una squadra compatta come d’altronde anche a Napoli. Il passato non ha rimedio. Abbiamo parlato io e Pippo: dobbiamo cercare di vincerle tutte e 3, poi vedremo dove saremo. Thiago Silva? Dopo ogni partita del Milan mi manda un messaggio. E’ di gran lunga quello che si ricorda di più della sua ex squadra. Lui è molto affettuoso e attaccato al Milan. E’ fantastico. Mi auguro possiamo fare un grande campionato l’anno prossimo. E’ quello che si auspica il presidente, che ho sentito prima, durante e dopo la partita. Questo la dice lunga su cosa pensa Berlusconi del suo Milan. La cosa che ha più nel cuore tra le sue attività è il Milan. La storia lo dimostra. Lunga vita a Silvio Berlusconi. Diego Lopez? Devo ringraziare Ancelotti e soprattutto Vecchi. Mi parlavano sempre bene di Diego: quando ho capito che poteva venire sono riuscito a portarlo al Milan.

Inzaghi: sono orgoglioso della prova dei ragazzi, non era facile battere una squadra come la Roma. Abbiamo preparato bene la gara in settimana, abbiamo ritrovato un po’ il nostro gioco. Da questa partita possiamo ripartire alla grande. Honda? Fare un nome solo questa sera sarebbe riduttivo. Honda è un giocatore di grande volontà, si allena 9 ore al giorno e vuole sempre migliorare: i risultati alla fine si vedono. Senza Menez squadra più quadrata? Lo era anche con Menez, noi lo aspettiamo, è un giocatore importantissimo per noi. Il Milan ha iniziato bene la stagione, poi dopo gennaio abbiamo avuto un calo, visti anche i numerosi infortuni. Guardiamo avanti, ho ancora un anno di contratto e voglio dare sempre il massimo. Se mi sarà data la possibilità voglio riportare la cultura del lavoro al Milan. Voglio riportare il Milan ad alti livello, non sarà facile ma voglio dare il massimo. Io sogno di poter restare, se il Milan vorrà cambiare allenatore lo accetterò e continuerò la mia carriera da un’altra parte.

Destro: ci tenevamo a far bene, siamo contenti sia arrivata la vittoria. Abbiamo preparato bene la gara, oggi siamo riusciti a mettere in campo quello che abbiamo provato in settimana. Tenevamo a far bene davanti ai tifosi. Per le prossime gare vogliamo il massimo, non accettiamo mai di perdere. Andremo in campo per ottenere la vittoria. Ora dobbiamo dare sempre di più per cercare di finire nel miglior modo possibile. Continuità è la parola fondamentale. Dobbiamo fare il filotto. Sono molto legato a Roma, sono felice di vedere i miei ex compagni. Gli ho fatto un in bocca al lupo.

Van Ginkel: sono molto contento per il mio primo gol con la maglia del Milan e per la vittoria della squadra. Oggi abbiamo ottenuto un successo importante contro la Roma, al termine di una gara molto difficile. La squadra ha lavorato duro per farsi trovare pronta a questo match, disputato egregiamente. Dopo il rigore non è stato un momento semplice, ma abbiamo gestito bene. Nuova maglia? Più che fortunata.

Bonaventura: la vittoria ci dà morale e soddisfazione. Abbiamo fatto una buona partita contro una squadra forte. Oggi siamo stati propositivi cercando di muovere la palla velocemente. Abbiamo dato fastidio e abbiamo sofferto: la vittoria ci fa ben sperare. La Roma ci ha concesso spazio per fare le nostre giocate. Quando si fa la gara così c’è più probabilità di giocare un bel calcio. Spiace per il percorso travagliato, a dicembre eravamo una squadra unita e organizzata. Quando vinci l’ambiente diventa più positivo e si lavora meglio. La vittoria ci dà fiducia e forza per andare avanti. E’ normale che i tifosi, quando vinci e giochi bene, sono contenti. Ci vuole di più per far cambiare loro idea.

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Garcia: non mi aspettavo questa gara. I giocatori devono capire che dobbiamo giocare con un ritmo alto e non con un ritmo da amichevole, poi abbiamo regalato troppi palloni al Milan che ci ha lasciato il possesso giocando in contropiede. Abbiamo permesso al Milan di fare ciò che voleva. L’entrata di Totti e Iturbe ha permesso di essere più pericolosi, ma con due gol di svantaggio non abbiamo preso nemmeno un punto. Destro? Non è un problema che Mattia ha fatto gol il problema è che il Milan ha fatto gol, su errori nostri. Il secondo gol è quello di troppo, quando siamo sotto di un gol si può recuperare, quando subisci il secondo è davvero complicato.

De Sanctis: avevamo preparato una partenza più arrembante per mettere in difficoltà un Milan che era nel momento peggiore della stagione. A parte qualche azione a inizio gara, ci siamo adattati ai ritmi blandi imposti dal Milan. I rossoneri si sono messi tutti dietro alla linea della palla cercando di approfittare di nostri errori tecnici. Il Milan ha meritato di vincere. Ci portiamo a casa con grande amarezza una prestazione poco convincente che dobbiamo dimenticare. Siamo mancati dal punto di vista temperamentale e tecnico. Non era un Milan irresistibile, era sfiduciato, avremmo dovuto fare un’altra partita.

Sabatini: ritiro? Non so, magari l’ipotesi può essere di un confronto con l’allenatore domattina da un lato per rinfrancare la squadra, dall’altro per ricordargli che stiamo giocando per un obiettivo imprescindibile. Nessuno può essere sollevato dalle proprie responsabilità quando giochi contro una squadra in difficoltà e per obiettivi del genere. Il prestito di Destro fa saltare 50mln della Champions? Quella del gol era una ipotesi che avevo messo già in preventivo, era facilmente prevedibile… L’inizio del campionato è stato forte, poi abbiamo avuto un calo, ci siamo ripresi ma la prova di questa sera è veramente inquietante.

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