Udinese – Milan 1-0 (gol di Becao al 27′ del secondo tempo)
LE PAGELLE ROSSONERE:
DONNARUMMA Voto 7: incolpevole sul gol. Trascorre una prima frazione quasi da spettatore a meno di qualche sporadica sofferenza su palloni alti e da fermo. Nella ripresa invece ha molto da fare: para su Mandragora (minuto 48), Fofana (minuto 50), Jajalo (minuti 58 e 62), per poi essere strepitoso su Lasagna al minuto 74.
CALABRIA Voto 4: le partite si possono vincere o perdere, si sa, così come le prestazioni individuali possono essere più o meno positive. Tra il giocare male ed essere irritanti però la differenza è tanta. Ebbene oggi il “nostro” ha colmato tale differenza. Nemmeno al Torneo dei Bar si vedono errori tanto grossolani. Una prestazione imbarazzante, quasi da Ufficio Inchieste ed inaccettabile a certi livelli.
MUSACCHIO Voto 5,5: sembra cavarsela bene, poi riemerge la sua difficoltà a tenere avversari che la mettono sul fisico. Ribatte bene su Fofana al minuto 41.
ROMAGNOLI Voto 6,5: troneggia sicuro e spazza disinvolto. Si inserisce col tacco al minuto 38 su angolo e sfiorala rete.
RODRIGUEZ Voto 6-: sembra sempre sul punto di combinarne una grossa. Non arriva mai sul fondo per crossare.
BORINI Voto 6-: non avendo visto altre partite del Milan sinora ma soltanto letto commenti ero incuriosito da questo suo ruolo inedito. Mi sembrava strano potesse fare l’interno di centrocampo e difatti così è: non lo può fare. Solito ineguagliabile impegno e dedizione. Tira di poco alto al minuto 51. Esce stremato, come sempre.
CALHANOGLU Voto 6-: acquistato come trequartista dal Leverkusen ha giocato prima come interno di centrocampo nel 3-5-2 (Montella), poi come esterno d’attacco o mezzala nel 4-3-3 (Gattuso). Oggi fa il regista per caso, senza averne il passo e le movenze. Cerca comunque di applicarsi al meglio. Siamo in attesa di una sua punizione che almeno impegni il portiere avversario.
PAQUETA’ Voto 6-: acquistato come trequartista dal Flamenco fa la mezzala nel 4-3-3 (Gattuso), così come oggi. Spesso molto largo a sinistra gioca troppo spalle alla porta, costretto a rincorrere, soffre.
SUSO Voto 6: da tre stagioni ormai è l’equivoco tecnico-tattico di questa squadra. Per tutta l’estate Giampaolo lo esalta nel ruolo di trequartista (cosa che non è) per poi scoprire che le cose migliori le fa negli ultimi 20 minuti quando viene spostato nel suo ruolo naturale di esterno. Si accende al minuto 19 dopo scambio con Piatek e poi va al tiro al minuto 59. Ripeto: NON È UN TREQUARTISTA! Anche oggi, quando la partita è salita di tono agonistico ha avuto difficoltà. Va ceduto anche in barba delle plusvalenze purché la si faccia finita una volta per tutte.
PIATEK Voto 5,5: rincorre i pochi palloni che gli arrivano. Subisce molti falli gioca spesso e volentieri spalle alla porta. Va al tiro al minuto 66 dopo bella triangolazione al limite dell’area. Necessita di un compagno di reparto degno di questo nome.
CASTILLEJO Voto 5,5: molto impegno, movimento, pressione sull’avversario. Un paio di buoni slalom ai minuti 37 e 63 malamente conclusi.
KESSIE Voto 6: uno con le sue caratteristiche non può mancare in un centrocampo di sola tecnica. Si butta all’assalto nel finale di partita.
LEAO S.V.: da rivedere, inevitabilmente, in una squadra che abbia un senso logico.
BENNACER S.V.: anche lui, da rivedere più avanti, sebbene sia l’unico che giochi la palla in verticale e velocemente e si muova ad una velocità compatibile con il calcio moderno.
GIAMPAOLO Voto 5: non ci siamo. La squadra appare preoccupata soltanto di mostrare di aver imparato le sue lezioni. Che senso ha mettere Piatek a fare l’ala sinistra? Borini mai più mezzala, per favore, se poi deve fare l’esterno di attacco. Però è giusto attendere ma lui nel frattempo non ci prenda per stupidi. Voglio lanciare una raccolta firme per chiedere a Marco Giampaolo di non far giocare Suso trequartista. Intanto lancio l’hashtag #susononèuntrequartista. Metta Calabria in tribuna a meditare sui suoi orrori.
Egidio
Sono nato all’epoca delle Olimpiadi di Roma, nella vita non faccio lo scrittore, né il giornalista, ma tutt’altra cosa che adesso non è utile descrivere né spiegare. Mi piace scrivere. Nel corso della mia vita, sin dall’epoca del liceo, credo di aver sviluppato una discreta capacità nel raccontare ed esprimere idee, concetti, ma soprattutto sentimenti e sensazioni. Tuttora, nella vita di tutti i giorni scrivo molto per lavoro. Sono innamorato del Milan dall’età di 8 anni e questo per merito di mio padre buon’anima, ahimè, volato in cielo pochi mesi prima della Stella del 10°. Mi firmerò con lo pseudonimo di Egidio. Come molti altri di voi, ho giocato a pallone (badate bene, “a pallone”, e non “a calcio”) a livello dilettantistico-amatoriale. Giocavo centravanti (adesso sarei “una prima punta”), la maglia rigorosamente era la numero 9 ed Egidio era il soprannome che i miei amici mi affibbiarono all’epoca dei fatti, ma vi assicuro che ho segnato più reti di quante ne abbia sbagliate lo Sciagurato. Ringrazio sin d’ora chi mi leggerà, chi mi apprezzerà, chi no, ma soprattutto chi, con educazione, mi contesterà : il peggior disprezzo è l’indifferenza. Ricordate che il Milan si discute, ma si ama. Ed io lo amo.
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