Tre colori – film rosso(nero)

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Rosso come il colore dei cartellini di Tomori, Musah e Theo Hernandez. Quello di Tomori qualcuno forse lo ha già rimosso. Ci fu a inizio febbraio, nella partita comunque vinta contro l’Empoli. Era evidentemente il presagio di un mese per nulla positivo nel rapporto con gli arbitri e con i loro provvedimenti e soprattutto con la disciplina, con l’autocontrollo, con il senso di responsabilità dei giocatori. Gli altri due rossi in questione invece li ricordiamo certamente meglio. Rosso come il triste film di Krzysztof Kieslowski (“Tre colori – film rosso”, appunto) che mi pare di aver visto almeno tre volte e di cui ho ricordi piuttosto vaghi. Un vecchio giudice con scarsa umanità spia i vicini di casa. Fra lui e una giovane donna si instaura piano piano un rapporto affettivo basato sulla comprensione e sulla compassione, un pò come quello instauratosi fra i tifosi del Milan e ogni allenatore che inesorabilmente sta per essere mandato via e poi viene effettivamente mandato via, Fonseca ultimo della lista. Proprio in quell’istante in cui si capisce che il destino è ormai ineluttabile, scatta quella tenera emozione, quella specie di umana empatia che ti fa percepire il dolore altrui come se fosse il tuo. Portandoti a perdonarne le colpe, ammesso che davvero ci siano delle colpe.

Per colpa di chi chi chi chi, chichichirichi’… diceva Zucchero. Oh avanti o popolo con la chitarra rossa (e qui torna il rosso) che intanto il tempo passa e lei (la Champions) non torna più…

Tieni il tempo
non ho tempo
I WANNA DANCE ALL NIGHT
Il sentimento (di delusione)
è troppo denso
I WANNA DANCE ALL NIGHT
Tieni il tempo
(che) non ho tempo…

Il tempo per recuperare terreno in classifica non è tantissimo e andrebbe sfruttato al 100%, ma la situazione è seria e le prospettive sembrano molto difficili. Pochi di noi credono nell’impresa. 

“Una volta il rimorso veniva dopo, adesso mi precede.” (Ennio Flaiano)

I rimorsi, che avevano bussato forte alla porta già a Zagabria, ora sono fra noi in tutta la loro pesantezza, perchè dopo la vittoria della Supercoppa italiana, si era ormai a due passi dal qualificarsi fra le migliori 8 della Champions League. Chissà se ci sono rimorsi anche nelle menti dei giocatori, perchè non è certo noi che dovremmo averli, ma loro. Coloro i quali – Chapeau! – hanno voluto rovinare tutto. Ora ci/gli tocca, come meritato beffardo “premio”, la partita più rinviata della stagione, nel frattempo divenuta anche la più importante: Bologna-Milan. Ammesso che si abbia il tempo di parlarne, fra trattative per il nuovo direttore sportivo e voci di mercato riguardanti la fascia sinistra (De Cuyper piuttosto che Lucas Piton, a voi la scelta), sempre ricordando che Leao potrebbe presto seguire il destino di Theo, cioè altrove, lontano da Milanello. Proprio lui, Leao con tre gustao, delicassao, spregiudicao e depressao. Lo sao o non lo sao che infine potrebbe andar via pure Sergio Conceicao?

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