Alti e bassi e bassissimi

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Weary Willie, the sad clown (Emmett Leo Kelly)

Ne avevo già parlato in questo articolo di due mesi fa: avevo definito il Milan squadra altalenante, dal rendimento imprevedibile, una squadra forte ma non fortissima, soggetta a passare troppo spesso da una prestazione molto insufficiente ad una grandiosa. E in queste settimane ne abbiamo avuto prova fin troppe volte, fino ad arrivare all’inguardabile derby europeo, che segue la bella prestazione fatta vedere contro la Lazio. Un 2-0 a favore della squadra di Inzaghi che apparentemente lascia poco spazio a sogni di gloria e ambizioni di rimonta. Fin dall’inizio i nerazzurri erano molto più convinti di passare il turno, noi eravamo invece spaventati e la nostra condizione è peggiorata dopo aver saputo che Leao sarebbe stato assente.

Così come accade nel tennis e in altri sport, ci sono tipologie di avversari che pur essendo meno forti di altri, per le loro stesse caratteristiche e per come sono messi in campo sono in grado di crearti grosse difficoltà e se tu non corri subito ai ripari ti soppiantano, finiscono col prevalere nettamente. L’Inter, che è meno forte del Napoli, è una di queste per i rossoneri. Tra l’altro il modo di giocare degli uomini di Inzaghi è la perfetta espressione di un paradigma ancora irrisolto: il rognoso 3-5-2 che già ai tempi di Conte tecnico dei nerazzurri creava tante difficoltà al Milan. E’ forse un caso che Pioli sia riuscito a vincere pochissime volte un derby?

Fortuna che le aspettative del tifoso milanista medio erano già basse. Difatti non c’è nessuna vera sorpresa per questa debacle. Tuttavia quello che mi irrita e mi delude è lo scoramento diffuso, la rassegnazione totale, la mancanza di voglia di rifarsi, di combattere, l’impotenza che si manifesta a partire dai tifosi, per finire alle dichiarazioni di alcuni elementi, come Calabria, il quale vista la grossezza di Dzeko, ha detto che c’era ben poco da fare in occasione del duello fisico straperso. Si facesse più furbo, o magari si fosse impegnato di più in fase offensiva, andando a segnare un gol o a crossare a raffica, se proprio doveva perdere quel duello dall’epilogo per lui così ineluttabile.

Leggo molto, troppo pessimismo riguardo la partita di ritorno. C’è addirittura chi propone di schierare la squadra delle riserve, chi ritiene non ci sia proprio nessuna possibilità. Invece possiamo e dobbiamo credere, per fede e amore, che sia ancora possibile ribaltare il risultato, anche se dentro di noi pochi ci credono veramente. Io sono fra questi.

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