Il libro dell’estate? La biografia di Seedorf Hitler

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seeeVe ne sarete certamente accorti perchè è impossibile non farci caso, ormai escono di continuo e con un ritmo sempre più intenso: vagonate cariche di brutte parole nei confronti di Clarence Seedorf. Come se si fosse scoperchiato il vaso, dopo il suo esonero giocatori e dirigenti rossoneri hanno cominciato a fare la fila per parlare male di lui, da Montolivo, a Poli, a Pazzini, perfino Tassotti che in genere non parla mai male di nessuno. Stando a quanto dicono loro, pare che l’ex numero dieci rossonero avesse problemi praticamente con tutti. Secondo la recente testimonianza di un giardiniere perfino l’erba di Milanello ha avuto critiche da muovere a Seedorf. Solo il partente Kakà ha detto di non aver niente di male da dire su di lui. E non dimentichiamo che, nel corso della gestione dell’olandese, c’era chi ripeteva sempre che ”con Seedorf è tutto ok”. Ma allora dove sta la verità? Si sta forse tentando di dipingere Clarence come un demone, solo per giustificare in qualche modo la scelta del cambio di allenatore? Si cerca di costruire dal nulla le motivazioni di un licenziamento per giusta causa? Se davvero c’era qualche problema con qualche giocatore, non si poteva provare a risolvere la questione con un faccia a faccia?

Fra il patetico caso Iturbe, che probabilmente esiste solo nella fantasia dei giornalisti e cessioni sentimentalmente dolorose come quella di Kakà, ondate di perplessità accompagnano l’estate rossonera. Nessuno, purtroppo, si aspettava qualcosa di diverso.

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