Soldi in arrivo ma tasche bucate

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adriano_galliani_milan_richiardiMolti tifosi del Milan stanno vivendo ore particolarmente felici, dopo la notizia della vendita del 48% del club rossonero a mister Bee. Chi tira un sospiro di sollievo, chi attende con impazienza il mercato estivo, chi già grida ”Stiamo tornando”. Eppur non c’è assolutamente nessuna certezza di tornar competitivi, ma solo la speranza, quasi matematica, che i soldi basteranno a sistemare le cose (non sempre è così, specie a livello internazionale e l’esperienza del PSG lo dimostra). Lo stesso Berlusconi, intervistato dai giornalisti, il massimo che riesca a dire è un non certo tranquillizzante ”Speriamo”. Sta lavorando per far tornare il Milan protagonista, dice il presidente. Ma ci pare, ad occhio e croce, che lo stia affermando da almeno 4 anni e ogni anno che passa tutto va sempre peggio.

Ok, i soldi arriveranno, pare, ma il problema è saperli spendere in maniera adeguata.
Per chi non sa farlo, nessuna cifra è mai abbastanza. Al Galliani di questi ultimi anni probabilmente non basterebbero 50 milioni al giorno per riuscire ad allestire una squadra in grado di vincere il campionato italiano, figuriamoci la Champions League. Si sente la mancanza di attenti osservatori del calcio moderno, quel che abbiamo ora a disposizione sono vecchi dirigenti che hanno già fatto la loro (gloriosa) storia calcistica e che sono attualmente incapaci di adattarsi ai tempi che corrono. Le ultime mosse di mercato, da Torres a Cerci, da Saponara a Cristante, lo dimostrano in maniera impietosa. E l’idea di mandar via Braida, fresco campione d’Europa con il Barcellona, non ci è sembrato il massimo della sagacia.

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