Ancora due parole su Hauge

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Torno indietro nel tempo di qualche settimana, quando, nel corso dell’estate, mi è capitato di leggere le parole del norvegese Hauge. Mi ci soffermo un attimo perchè non le ho trovate banali, a differenza di quanto spesso accade con altri calciatori nei momenti di arrivo o di addìo. E di quest’ultima cosa si trattava nel caso di Hauge. Questo il suo messaggio finale:

Ciao a tutti rossoneri,

Vorrei ringraziare tutte le persone che ho avuto modo di conoscere durante il mio soggiorno a Milano. Dal primo giorno mi avete trattato come uno di voi. Sono così orgoglioso di aver giocato con la maglia rossonera. Ho conosciuto tante persone fantastiche e persone che rimarranno miei amici anche se non gioco più a Milano. Poi vorrei ringraziare i tifosi, avete significato molto per me. Mi avete supportato fino in fondo e lo apprezzo davvero. Desideravo veramente tanto giocare in un San Siro pieno, ma sarà per un’altra volta.

Grazie ancora per tutti i messaggi che mi avete mandato, che ho letto più di quanto pensate.” ❤️

#forzamilan #sempreinsieme

Jens Petter Hauge

Parole piene di rispetto, umiltà e umanità. C’è modo e modo di andar via, ognuno ha il suo. Ci sono stati altri addii eccellenti in questa estate, quelli di Donnarumma e Calhanoglu per esempio. Le loro parole, in tutta franchezza, non mi hanno dato alcuna emozione nè mi sono sembrate particolarmente sincere.

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