Seedorf preso a pesci in faccia da una compagnia teatrale di attori mediocri
La fase più acuta della crisi del Milan deve ancora arrivare, di questo ne siamo praticamente certi. Lo diciamo con profonda amarezza perchè è quantomai evidente che mese dopo mese eventi sempre più sconcertanti si susseguono senza soluzione di continuità. Clarence Seedorf, chiamato a gennaio per salvare una squadra in crisi e riuscito in pochi mesi a portare il Milan fra le migliori quattro squadre del girone del ritorno (meglio di Fiorentina, Parma e Torino), viene ora sbattuto fuori di casa, a lavoro compiuto. Per cosa, poi? Per vedere sulla panchina l’incognita Filippo Inzaghi, allenatore sì della Primavera rossonera, ma mai di un club di serie A. Cosa ha sbagliato Seedorf? Probabilmente ha sbagliato nell’opporsi all’arroganza di Galliani & company, ha sbagliato a voler cercare di affermare le proprie idee. Ha sbagliato, insomma, facendo la cosa giusta, ha sbagliato comportandosi nel migliore dei modi.
Siamo, se arriverà l’ufficialità, al terzo allenatore in due anni. Roba da mettersi le mani nei capelli, perchè perfino alcune squadre stabilmente in zona retrocessione hanno maggiore stabilità di questo Milan. Ora si chiede a Seedorf di andar via chiudendo la porta senza far rumore, malgrado il contratto da lui firmato dica che è lui l’allenatore fino al 2016. Ogni allenatore cambiato è un allenatore sbagliato. Sbagliato da chi lo ha precedentemente scelto.
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