Milan-Atalanta 1-2, le pagelle dei nostri

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MAIGNAN Voto 6,5: poco impegnato nel primo tempo, incolpevole sul gol del pari che intuisce ma non riesce a fermare. Lavora di più nella ripresa specie dopo il vantaggio ospite. Tenta la carta a lui ben nota del rilancio a servire la punte ma talvolta lancia talmente lungo da impegnare il dirimpettaio.

CALABRIA Voto 6,0: si immola su Pasalic nel finale della prima frazione. Senza infamie e senza lodi particolari.

GABBIA S.V.: per contratto deve infortunarsi tre volte. Lui, che è ragazzo che ha studiato, capisce che stasera può giocarsi il jolly e va a sbattere, casualmente ma non troppo, contro il cranio dell’incolpevole De Roon. Nessuno si accorge, fortunatamente, dell’inghippo, lui può smarcarsi uno dei tre infortuni uscendo in anticipo e gettando ne contempo uno sguardo beffardo in tribuna verso l’A.D. Furlani.

THEO HERNANDEZ Voto 6,5: altra bella partita da difensore centrale. Non appena sgassa crea le premesse per il vantaggio, poi nella ripresa sul favore ricambiato di Leao tira alto sopra la traversa.

JIMENEZ Voto 5,5: tanta roba sotto tutti gli aspetti quando va in avanti, un po’ meno quando corre all’indietro. Effettua un bel cross al minuto 5 per poi servire una gran palla filtrante a Leao al minuto 43. Si trova con le terga sul prato in occasione del pari bergamasco ed è penalizzato dal fiscalissimo sig. VAR in occasione del rigore decisivo. Non dimentichiamo che è un 2005, ne abbiamo dovuti sopportare di molto peggio.

LOFTUS CHEEK Voto 5,5: parte bene per poi ammosciarsi col passare dei minuti.

MUSAH Voto 5,5:spinge sulla fascia destra creando difficoltà alla difesa ospite. Va al tiro al minuto 13 però poi sciupa una buona occasione in controfuga al minuto 35. Strozza il destro al minuto 71 e gli deviano un altro tiro al minuto 88. Molta quantità, altrettanta imprecisione.

REIJNDERS Voto 5,5: come il sodale Loftus Cheek. Quando cala lui la manovra ne risente in modo determinante.

PULISIC Voto 5,5: parte che sembra ispirato innestando qualità con le sue giocate, ma poi si affloscia inesorabilmente.

JOVIC S.V.: ingiudicabile. Primo tempo anonimo. “Sarà un caso”, uno pensa. Poi vedi il secondo tempo e capisci che stasera non è serata. Leggermente più presente dopo l’ingresso di Giroud, segno che per le sue caratteristiche preferisce giocare in coppia con un altro attaccante.

LEAO Voto 6,0: bella la conclusione che porta al vantaggio. Prova più e più volte a spezzare la linea di difesa avversaria non sempre con profitto. Restituisce l’assiste a Theo nel finale come ultima cosa apprezzabile.

PIOLI Voto 5,5: niente, non è cosa. Passano i Presidenti, i Dirigenti, gli allenatori e i giocatori ma a noi la Coppa Italia non ci piace proprio. Non si spiega, sennò, come mai ne abbiamo vinte due negli ultimi 47 anni. L’ultima volta, nel 2003 l’evento viene ormai messo, per importanza, sullo stesso livello della nascita della TV satellitare Sky. Di quella ancora precedente, me ne sovviene ricordo indelebile quando riascolto “Ti amo” di Umberto Tozzi che nell’estate del 1977 comandava le classifiche musicali. Sono certo che la tradizione negativa si spezzerà in corrispondenza della prossima apparizione della cometa di Haley che sarà visibile tra 37 anni e mezzo, precisamente il 28 luglio 2061. Stasera, giocando poco e a sprazzi, abbiamo visto il consueto blackout emotivo susseguente al gol del vantaggio in pieno recupero di primo tempo e il VAR che a Empoli ha apprezzato i polpastrelli del difensore avversario stasera ignora un avambraccio e vede al contrario l’intervento in scivolata di Jimenez. L’anno prossimo propongo di non iscriverci direttamente.

GIROUD S.V.: il suo ingresso fortifica Jovic nell’animo ma non basta a riequilibrare la partita.

KJAER Voto 6,0: fulmina con lo sguardo Gabbia che lo costringe ad entrare proprio mentre sui stava gustando la replica dell’ultima puntata di “Uomini & Donne”. Lui è anziano e per precauzione indossa la calzamaglia su suggerimento del medico di base così da poter svolgere in tranquillità la sua quotidiana seduta di attività fisica. La salute prima di tutto.

ADLI Voto 5,5: entra e si butta nella mischia in modo troppo tranquillo e piatto, ma nessuno gli dice che ad Empoli è finita e siamo andati oltre.

TERRACCIANO Voto 6,0: entra da ultimo arrivato in una partita decisiva e in un contesto che appena conosce. Se la cava mostrando impegno e applicazione.

SIMIC Voto 6,0: fa quello che serve per dare solidità al reparto insieme allo zio Kjaer.

 

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