Milan-Samp 0-0, le pagelle di chi ancora cerca la via del gol

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DONNARUMMA Voto 7,5: primo tempo, come spesso gli accade, da spettatore non pagante. Nella ripresa è eccezionale su Gabbiadini, prima al minuto 49 poi al minuto 55.

CALABRIA Voto 5,0: praticamente ala destra, gioca come piace a lui, cioè all’attacco. Alimenta l’azione sulla fascia e pare in possesso di buona corsa. Erroraccio in fase di palleggio al minuto 58 che mette Gabbiadini in condizione di battere a rete. Riesce ad arrivare spesso sul fondo ma spreca sempre la rifinitura.

MUSACCHIO Voto 6,0: quel vecchio satanasso del Quagliarella, uno che gioca d’astuzia e di gomiti, gli crea, a tratti, qualche grattacapo.

ROMAGNOLI Voto 6+: Gabbiadini si rende pericoloso il più delle volte per altrui demeriti.

HERNANDEZ Voto 6,5: solito inesauribile stantuffo di fascia. Il binario, triste e solitario, di sinistra è soprattutto lui. Al minuto 49 condivide con Donnarumma un salvataggio che vale un gol.

KRUNIC Voto 5,0: becca un giallo all’inizio che lo inibisce condizionandolo di molto. Successivamente, non ne azzecca una. Nella ripresa si rianima ma non abbastanza e conclude sprecando col piattone un assist di Ibra.

BENNACER Voto 7,0: trottolino amoroso e consueto moto perpetuo. Nel piattume generale è l’unico che tenta di superare l’avversario palla al piede. Gioca (quasi) sempre a due tocchi, fa girare la palla quanto più veloce si può. Anche per lui un errore nella ripresa, magari fosse stato così anche per altri.

BONAVENTURA Voto 5,5: oggi in ombra, non dà quello che potrebbe e che ci si aspetta. Guarda caso siamo in fase di rinnovo di contratto, altra tarantella che riparte da sopportare. Va al tiro al minuto 23, su ribattuta della difesa e non riesce ad inquadrare la porta.

SUSO Voto 4,5: l’involuzione fatta persona. Anche Piero Angela sarebbe in difficoltà nello spiegare il perché continui a giocare. Non gliene esce più una giusta: al minuto 26 ha (sul destro) una bella occasione e, ovviamente, la spreca, così come spreca (malamente, direi) un ghiotto contropiede al minuto 38. Poi va al tiro (alto, e ti pareva) al minuto 44. Nella ripresa pensi che verrà fuori in tutto il suo splendore, invece, al minuto 75 spreca l’ultimo passaggio che più maldestramente non si può.

PIATEK Voto 5,0: più solo del giapponese che nell’isola del Pacifico attendeva 40 anni dopo lo sbarco degli Alleati. Inevitabilmente, esce. Certo che però gliele fischiano tutte contro. Con l’arrivo di Ibra appare destinato ad altri lidi dove almeno possa riconquistare serenità e fiducia.

CALHANOGLU Voto 5,0: c’è, ma non si vede. Poca sostanza in fase offensiva dove dovrebbe trovarsi meglio. Al minuto 46 va al tiro, potente ma centrale. Sballottato da una zona all’altra del campo, non si capisce più cosa sia, in verità.

LEAO Voto 6: entra e almeno conferisce una sensazione di imprevedibilità all’azione. Al minuto 70 colpisce troppo sotto e la mette alto da pochi metri.

PAQUETA’ S.V.: fa atto di presenza.

IBRAHIMOVIC Voto 6: pur giocando da fermo, basta il suo ingresso a spaventare la difesa ospite. Al minuto 62 colpisce di testa e al minuto 63 serve Krunic che nell’area piccola spreca il ben di Dio. Prende più palloni di testa lui che Piatek in tutto il girone di andata. Va rivisto non appena avrà un minimo di allenamento nelle gambe. Sicuramente conferisce qualcosa in più.

PIOLI Voto 6,0: il suo destino appare già segnato. La partita di oggi prosegue sulla falsariga di quella di Bergamo: se prima c’era da pensare a preparare il cenone di Natale, adesso c’è da smaltire lo spumante e il panettun . Troppo per giocare anche a pallone. Nel confronto tra due “minestrari” finisce ovviamente 0 a 0, come è giusto che sia. Da qui alla fine aumenterà la probabilità di assistere a partite come questa, e ciò avverrà in maniera direttamente proporzionale alle chiacchieresull’ennesimo passaggio di proprietà dell’AC “IlnuovostadiodelMilan”, al gossip sul calciomercato attuale e futuro, alle “tarantelle” sui rinnovi contrattuali, ai pensieri notturni sul dove si fa o sul dove si dovrebbe fare lo stadio, agli sproloqui sui ricavi da aumentare. A gennaio siamo già a parlare del Milan che verrà (dimmi quando tu verrai, dimmi quando, quando, quando), sempre di più somiglianti alla Roma di Pallotta (quello dello stadio…) che nel frattempo se n’è andato, però. E il calcio? Quello è un dettaglio. Ma la colpa, si sa, è di chi non paga l’abbonamento a Sky. 

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