A quest’Italia manca qualche B (Bonucci, Berardi…)
Parte con una sconfitta l’esordio di Giampiero Ventura sulla panchina dell’Italia. Questa volta Bari non porta fortuna ai colori azzurri e la Francia vince grazie a un gioco maggiormente incisivo rispetto a quello dei nostri. L’Italia priva di Bonucci, uno degli artefici della collaudata BBC, scende in campo con il consueto 3-5-2 di “Contiana” memoria, in attacco la coppia titolare degli europei Pellè-Eder. Bastano 17’ minuti e l’Italia capitola sotto il colpo di Martial, agevolato dal liscio di Chiellini. Gli azzurri non si sfaldano e dopo un azione caparbia di Eder, Pellè aggancia il pallone e con una splendida girata insacca in rete. Il pareggio poteva far ben sperare, ma l’ardore degli Europei è lontano ricordo per gli azzurri, che dopo la seconda svista del “Chiello”, colpevole di lasciare sugli sviluppi di un corner, tutto solo Giroud che supera Buffon. Nella ripresa Kurzawa, complice una svista di Donnarumma, fissa il risultato sul 3-1. Tutta la partita ha evidenziato come sarà difficile la ricostruzione azzurra, in una nazionale priva di ricambi di qualità ed in generale di talento, tutte cose che già si sapevano ma che il condottiero Conte aveva fatto dimenticare nel mese degli Europei. Di positivo senza dubbio l’attacco azzurro con Candreva, Eder e Pellè. Attacco a cui Ventura dovrà con il tempo saper aggiungere le frecce di Insigne e di Belotti, senza dimenticare quel Domenico Berardi, che può aggiungere quel talento latente. La partita oltre alla sconfitta e a tutte le congetture possibili, verrà ricordata per l’esordio di Gigio Donnarumma, il più giovane portiere della storia a difendere i pali della porta azzurra. L’emozione come da previsione è stata tanta e lo ha portato a non essere perfetto nell’occasione del gol di Kurzawa, ma a 17 anni questo è più che giustificabile, soprattutto se da un anno circa sei l’unica sicurezza della difesa del Milan. Il futuro azzurro è in buone mani.
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