Milan 2.0: ecco come cambia il club al tempo dei cinesi
Finalmente la telenovela è finita (o almeno tutti ce lo auguriamo): firmato il preliminare con i cinesi, da settembre si lavorerà al closing vero e proprio che dovrebbe concretizzarsi per fine anno. Dopo 30 anni di presidenza Berlusconi, il Milan cambia pelle ed entra in una nuova epoca che, speriamo tutti, possa riportare il club lì dove merita.
Come recita il comunicato ufficiale Fininvest fra gli investitori abbiamo la Haixia Capital, fondo di Stato cinese, e Yonghong Li, presidente della Sino-Europe Sports Investment Management Changxing Co.Ltd, una società creata ad hoc per investire nel Milan e in Europa. Assieme ad Haixia Capital e a Yonghong Li, acquisiranno quote dell’Ac Milan altri investitori, alcuni dei quali a controllo statale. Fra loro, società attive nel campo finanziario e altre impegnate in settori industriali, ma di cui si conoscerà l’identità solo a closing avvenuto. Le cifre dell’affare: il 99,3 % del club è stato ceduto per 740 milioni considerando anche 220 milioni di debiti. Gli acquirenti inoltre verseranno 350 milioni nel prossimo triennio, di cui 100 da versare al closing. Il contratto prevede anche una caparra di 100 milioni, di cui 15 versati alla firma del preliminare e 85 entro 35 giorni.
Berlusconi rimarrà presidente onorario, mentre sia Barbara che Paolo Berlusconi saranno fuori dal cda. Ancora incerto il futuro di Galliani, che potrebbe ricoprire dal prossimo anno la semplice carica di consulente. Il suo successore sarà invece Marco Fassone, già dirigente di Juve, Napoli e Inter, il quale fino a fine anno non si sovrapporrà a Galliani, ma rivestirà i panni di semplice advisor. Ancora incerto il futuro ds: i nomi più caldi sono quelli di Pradè e Sabatini. Infine possibile che in società entri anche una vecchia “bandiera” del club, come ad esempio Maldini, Albertini o Costacurta.
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