La civiltà contro l’arroganza
Ultima chiamata per l’Europa fallita. Dal prossimo anno davvero si riparte da zero, senza tracce di partite internazionali (a meno di un clamoroso quanto improbabile exploit nelle ultime dieci giornate), con una società che per la prima volta gode di una credibilità ridotta ai minimi termini e tanta, tanta pressione su dirigenti, mister e giocatori. E si riparte da zero perché ormai il fondo è stato miseramente toccato, sotto ogni punto di vista: quarta sconfitta consecutiva, una marea di gol incassati, anche più di alcune squadre che lottano per la salvezza, un distacco siderale, e forse anche da record nei confronti della Juve capolista, undicesima sconfitta in campionato…Numeri da far girare la testa.
E allora inutile stare a discutere: la contestazione di ieri era giustissima, doverosa quanto civile. Salvo un piccolo gruppo di giocatori, tutti inclusi nei durissimi cori della curva, Raiola compreso, invitato a portare in squadra anche la madre. Terminata mestamente e con grande anticipo la peggior stagione degli ultimi trent’anni ora tocca solo fermarsi e riflettere sui numerosi errori commessi: giusto per fare un esempio caro Galliani, com’è possibile sbarazzarsi di Ambrosini e poi acquistare dopo solo qualche mese Essien, ormai al tramonto della sua carriera. Come si può snobbare i consigli dei tifosi su difesa e centrocampo e poi acquistare Matri, ceduto poi a Gennaio. I tifosi non devono stare seduti e ricordare tristemente il passato, caro Galliani, hanno anche il diritto e dovere di far sentire la propria voce, di giudicare gli errori del presente e incitare a fare meglio nel futuro. E non ci vomiti addosso la solita tiritera della memoria corta, per favore.
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