Il girovago del goal: Hernan Crespo

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Argentina, Italia, Inghilterra: l’uomo di cui stiamo per parlare ha messo radici nel nostro paese, ma fatto gol ovunque abbia giocato, perchè il suo mestiere lo sapeva fare bene. Hernan Crespo faceva il centravanti e di gol ne ha segnati più di 100 solo considerando la nostra serie A ed oltre 270 in carriera, 300 se contiamo anche la nazionale. Ne ha cambiate tante di squadre l’attaccante argentino, che fin da subito è sembrato un predestinato, tant’è che ha vinto la Coppa Libertadores a soli 20 anni, segnando una doppietta in finale. Mica male vero? Capocannoniere sia nel campionato argentino che nella nostra serie A, con l’Inter ha vinto diversi scudetti mentre con il Milan ha conquistato una Supercoppa Italiana, trofeo che ha vinto anche altrove. “Per me il Milan fu un sogno breve: avevo Van Basten come mito, vestire la maglia rossonera fu una grandissima emozione” – disse una volta al Corriere della sera. Sempre con il Milan, Valdanito (questo il suo soprannome) sfiorò l’apoteosi nella maledettissima notte di Istanbul, dove segnò una doppietta che lo avrebbe consegnato alla storia, prima che si consumasse, invece, uno dei drammi sportivi più incredibili di questo secolo. Qualcosa che solo il destino può controllare, come disse poi Crespo. Lo stesso destino lo mandò poi altrove, per brevi avventure nel Chelsea prima e al Genoa poi, dove fece in tempo a segnare 7 reti, fra campionato e Europa League. Uno dei suoi più grandi rimpianti è non aver vinto un trofeo importante con la maglia della sua nazionale: ci andò vicino nel 1996, quando vinse l’argento alle olimpiadi di Atlanta.

Con l’Italia Crespo ha un rapporto speciale, innanzitutto perchè sua moglie e i suoi figli sono italiani. Lui, con piacere, lo è diventato, anche nello stile e nel modus vivendi. Appese le scarpette al chiodo, è cominciata poi la sua carriera di allenatore: fino alla primavera scorsa allenava il Modena in serie B, prima dell’esonero. A seguire una nuova esperienza, che gli consente di fare la cosa per cui è nato: girare il mondo. Adesso, infatti, fa il consulente tecnico della Desport, società del magnate cinese Jiang Lizhang.

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