Ancelotti: “Spero che il Milan possa tornare ad annusare l’aria di Champions…”
L’ex tecnico rossonero, ed ora al Bayern Monaco, Carlo Ancelotti a Tiki Taka parla di presente, passato e del suo Milan. Su Montella e la sua squadra: “Ho sensazioni positive, ha intrapreso una politica sui giovani e fino adesso sta andando bene. Stanno saltando fuori giocatori interessanti e la classifica sta sorridendo. Montella lo conosco, era venuto a vedere gli allenamenti al Chelsea, ha delle idee interessanti, è molto innovativo e competente. Spero che il Milan possa tornare ad annusare l’aria della Champions”. Sulle proprietà straniere: “Un conto è avere un presidente tifoso, un conto è avere una proprietà più legata al business. Ma credo che i risultati possano arrivare in tutti e due i casi. L’importante è che ci sia competenza. C’è differenza tra un presidente che compra una società perché ne è tifoso da uno come Abramovich o come lo sceicco del PSG. Ma il Chelsea e il PSG stanno comunque facendo grandissimi risultati”. Sul “suo” Milan: “Inzaghi era un grande attaccante, il migliore dentro l’area di rigore, anche se forse il peggiore fuori area… Il più simpatico quando giocavo? Gullit, quando è arrivato viveva in un altro pianeta. Non era abituato ai ritiri e ci prendeva per matti. Anche nelle vigilie delle gare importanti era molto consapevole delle sue capacità. Il giocatore più difficile da sostituire? Non ci sono, quando uno prende una decisione lo sostituisci. Poi c’è la gestione dei giocatori cambiati che poi il giorno dopo chiedevano spiegazioni. Quello più difficile da gestire e che chiedeva più spiegazioni era Seedorf. Maldini? Paolo sarebbe molto utile al Milan ma da quello che ho capito voleva responsabilità, come è normale che sia per la carriera che ha avuto e per le conoscenze che ha. Gli proposi un ruolo di assistente tecnico al Chelsea ma lui decise per un periodo di pausa”. Sulla crisi del calcio italiano: “A livello tecnico non è mai stato male. C’è il periodo che sforna più talenti e il periodo che ne sforna meno. Invece gli stadi sono vecchi e semi vuoti, mentre Bayern e Borussia Dortmund fanno 70 mila spettatori in media. Il problema è che la gente vuole andare in uno stadio confortevole, senza violenza e dove ci possa divertire. In Italia questo non succede”. Sul “casting” all’Inter: “La considero una cosa molto seria, perché quando scegli un mister devi conoscerlo, devi sapere come gestisce la squadra e gli allenamenti. E’ una cosa fondamentale e l’unica società che me l’ha fatto è stato il Chelsea”.
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