Milan totalmente incapace di reagire, le pagelle

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DONNARUMMA s.v.: para facile al minuto 10, poi di seguito raccoglie altre due volte la palla in fondo al sacco. Ogni voto sarebbe stato una violenza morale.

CALABRIA 5: si inserisce negli spazi lasciati liberi da Suso (primo tempo). Nel secondo affonda nella confusione pure lui. Dal suo lato l’azione del raddoppio.

BONUCCI 5: resuscita da una zampata maldestra al minuto 11. Tenta la soluzione di testa al minuto 72. Secondo e terzo gol presi in posizione centrale.

ROMAGNOLI 5: vedasi Bonucci. Ammonito, salterà l’Atalanta.

RODRIGUEZ 5: proprietario intellettuale del primo gol: commette uno stupidissimo fallo in zona morta, dalla punizione nasce l’angolo che determina il vantaggio. Boh.

KESSIE 6: quanto meno ci prova. Impegna il portiere locale al minuto 24 ed entra nella triplice occasione del minuto 36.

MONTOLIVO 6: sfortunata demi-volée al minuto 32. Cala alla distanza, inevitabilmente. Sta già facendo troppo.

BONAVENTURA 5,5: stavolta non decisivo, né nel gioco né nelle conclusioni.

SUSO 6,5: solito ispiratore della manovra, arriva al tiro più tardi che in altre occasioni, solo al minuto 31. Ha una grossa e doppia occasione al minuto 36 che non sfrutta, poi ci prova ai minuti 41, 47 e 68. Colpito dal VAR sconta (ingiustamente) le colpe di Borini.

KALINIC 5,5: bel tiro di prima intenzione al minuto 17. In difficoltà nella tenzone fisica con la quale il Verona affronta e conduce (con la complicità della giacchetta nera) la partita.

BORINI 5: raccoglie stupidamente una provocazione di un avversario e per poco non se ne va sotto la doccia in anticipo. Si sposta a terzino sinistro con l’ingresso di Cutrone. Dal suo lato parte il cross per il terzo gol.

CUTRONE s.v.: poco e nulla, stavolta. A bocce ferme era meglio dall’inizio.

ANDRE’ SILVA s.v.: continuando così lo perderemo.

LOCATELLI s.v.: non è colui che può cambiare volto ad una partita.

GATTUSO 5: le prova tutte, dando fiducia ad un’intelaiatura, per poi cambiarla in corsa. Stavolta non riesce a trasmettere l’animus pugnandi che lo caratterizza. La squadra sta in partita se il risultato è in bilico, se va sotto, invece, amen e così sia. Speriamo che almeno lui mantenga le idee chiare su come tirarsi fuori da questo impiccio. Non è stato un buon affare esonerare Montella, l’ho sempre detto. La sensazione è che la squadra consideri il campionato già andato irrimediabilmente, ed un eventuale posto per l’Europa League una fatica inutile. Vedremo.

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