Scarichi, demotivati e viziati
Nella partita a porta chiuse col Genoa abbiamo potuto ammirare, si fa per dire, una squadra scarica e demotivata, persa fra i turbolenti discorsi societari, la mancanza di una vera guida dirigenziale e le paure del coronavirus.
Le componenti sociali e societarie hanno creato un mix ideale per non far rendere al meglio i rossoneri, peraltro amorevolmente viziati (per tutto il campionato) dalla presenza sugli spalti di 50.000 e passa tifosi fedeli, che proprio ieri mancavano.
Le pagelle degli uomini di Pioli:
Begovic 6 Avrebbe potuto avere un esordio migliore a San Siro. Mai veramente impegnato.
Conti 5 Abbastanza fuori dal match per intensità e posizione. Inoltre è troppo fermo nella metà campo rossonera.
Gabbia 5,5 Non spicca per personalità nè per velocità. Fa timidamente il suo, non si tira mai indietro, ma aveva fatto meglio in altre occasioni. Dolce e gabbato.
Romagnoli 6 Meglio di Gabbia, ma anche lui non può fare miracoli se i terzini fanno acqua.
Theo Hernandez 5 Come Conti, ma ci mette più grinta, senza però ottenere un rendimento superiore al suo collega dell’altra fascia.
Kessie 5,5 Col passo dell’elefante arriva spesso dopo gli avversari. Con i piedi fa cose troppo semplici e prevedibili. Cose già dette, purtroppo.
Bennacer e Rebic 5,5 Stranamente spenti, non fanno la consueta differenza.
Castillejo 5 Nulla di particolare, si prodiga in normali conduzioni della palla, evitando di saltare l’uomo anzichè no. Pochi spunti e quasi mai pericolosi.
Calhanoglu 5,5 Si sbatte con sacrificio, sudore e cuore colmo speranza, ma senza ottenere granchè.
Ibrahimovic 6- Sufficienza scarsa per il gol e qualche tentativo non riuscito. Vita non facile con Soumaro.
Bonaventura 6 Meglio di altri suoi subentri.
Leao 5,5 Nulla di che. Non lascia proprio il segno.
Calabria S.V. Pochi istanti in campo al posto di Conti.
Pioli 5 Che avesse poche idee lo avevamo già detto, ma ci sembra il caso di ribadirlo visto quanto accaduto ieri. La sostituzione Calabria per Conti nel finale è l’emblema di ciò.
Considerazioni finali
Si direbbe che senza la spinta del pubblico, questi giocatori non ce la facciano proprio a dare un qualcosa in più, e a dire il vero talvolta nemmeno il pubblico è sufficiente. All’andata, se non altro, la squadra di Giampaolo riuscì almeno a battere proprio i rossoblu, prima dell’esonero dell’ex tecnico sampdoriano, questa volta si è perso senza attenuanti e giustificazioni, vanificando gran parte delle cose buone fatte da quando Ibrahimovic è tornato e da quando Rebic si è svegliato. Sì perchè senza la continuità necessaria a risalire in classifica, tutto è vano.
Le motivazioni legate alla qualificazione in Europa League, come era prevedibile, non sono sufficienti a consentire al Milan uno sprint finale degno di questo nome. Se si potesse arrivare a fine maggio mettendo una firma, molti dei nostri la metterebbero senza esitazione, questa è l’impressione. C’è da arrivare a maggio, se il campionato non si ferma prima. In questo senso noi abbiamo anticipato i tempi.
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