Juventus-Milan 0-0, passano i bianconeri per effetto del rigore dell’andata
DONNARUMMA Voto 6,5: è pronto sul cross di Ronaldo al minuto 3, poi ipnotizza lo stesso Ronaldo sul rigore al minuto 15. Parate non complicate ma efficaci al minuto 30 (Matuidi), al minuto 38 (Ronaldo), al minuto 80 (Dybala), al minuto 95 (Alex Sandro). Ha certamente trascorso serate immensamente più difficili.
CONTI Voto 5,5: suo il fallo di gomito che genera il rigore. Va al tiro al minuto 23. Lui non ama difendere e Paquetà da quel lato non lo aiuta nemmeno un po’ certamente nel primo tempo. Ha sempre l’espressione da “scocciato”, di quello che sta facendo qualcosa che non lo diverte e non lo soddisfa.
KJAER Voto 6,5: da vecchio guerriero del Nord Europa non trema mai nemmeno con la squadra in dieci e affronta le orde dei barbari piemontesi col piglio di chi ha diritto ad un posto nel Walhalla. Di testa,di piede, sempre preciso e puntuale. Al minuto 70 spizza la palla di testa quel tanto che basta per evitare la capocciata di De Ligt a colpo sicuro. In una rosa di seria A ci può stare.
ROMAGNOLI Voto 6,5: lucido ed essenziale anche lui si esalta nella battaglia attivando la contraerea spesso e volentieri. Al minuto 40 si getta nell’area avversaria su lunga punizione di Calhanoglu mancando di poco il bersaglio. Da applausi la scivolata del minuto 54 su Ronaldo lanciato a rete. Non sarà da Pallone d’Oro ma prima di cederlo conterei parecchio.
CALABRIA Voto 5,0: gli capita di giocare male anche a destra figuriamoci a sinistra. Sbaglia i primi tre palloni e perde i primi due contrasti. Nella ripresa, forse sollevato psicologicamente dalla inferiorità numerica e dall’incombente eliminazione si spinge più avanti ma senza efficacia. È uno di quelli che, forse, arrivato troppo presto troppo in alto, dovrebbe (e potrebbe) ritrovare la propria dimensione andando a giocare con continuità altrove cercando di capire cosa fare da grande.
BENNACER Voto 5,0: partita costellata di qualche errore di troppo nella gestione della palla. Resta però l’unico in grado di giocare a due tocchi, con rapidità e di saltare l’uomo a metà campo, piuttosto che fare il passaggetto sicuro di tre metri. E anche l’unico che rischia sempre qualcosa, ovviamente.
KESSIE Voto 5,0: il centrocampo a due gli toglie anche la possibilità di correre in avanti. Non essendo un palleggiatore sopraffino sembra così piuttosto spaesato. Nella ripresa anche lui migliora contribuendo a non far sembrare la squadra in inferiorità numerica.
PAQUETA’ Voto 5,0: fatica a difendere e non aiuta Conti né su Alex Sandro né su quel satanasso di Costa. Se non hai esterni che fanno la doppia fase il 4-2-3-1 può diventare un suicidio. Si intravede solo raramente la sua abilità tecnica che però troppo spesso è fine a sé stessa.
CALHANOGLU Voto 5,5: come spesso si faceva al liceo entrando alla seconda ora per evitare una possibile interrogazione, lui entra nel secondo tempo, osservando il primo da posizione privilegiata, cioè da dentro il campo, sebbene senza popcorn. Dopo l’assenza ingiustificata, fa un po’ meglio nella ripresa andando a colpire di testa nell’area piccola al minuto 48. Vale per lui quanto detto per altri: le occasioni le ha avute a iosa, con tutti gli allenatori, che vogliamo fare?
BONAVENTURA Voto 6,0: l’espulsione di Rebic lo obbliga a fare il riferimento offensivo e perciò la sua sofferenza va compresa. Non fa mancare il consueto contributo di tecnica e fosforo.
REBIC S.V.: al minuto 15, in piena trance agonistica dopo il palo di Ronaldo su rigore non realizza che la guerra di Bosnia è finita da un pezzo e mette nel mirino il petto di Danilo, che tra l’altro è brasiliano e al massimo potrebbe appartenere alle Nazioni Unite, come per appuntargli una medaglia con la suola.
PIOLI Voto 6,5: a giudicare dai voti dovremmo aver perso 3 a 0. Invece, usciamo con un pari che grida vendetta e determina una eliminazione che nell’arco dei 180 minuti del doppio confronto non appare meritata. Tutto considerato, la differenza la fa il rigore di Ronaldo nel recupero all’andata. Non vale stavolta la potenza di fuoco della panchina della squadra di Sarri che anzi cala alla distanza. Sono pesate le assenze, l’inferiorità numerica non si è vista più di tanto e Donnarumma, alla resa dei conti, potrebbe non farsi nemmeno la doccia. Bene comunque l’organizzazione difensiva e l’atteggiamento. L’assenza di pubblico si sente e questo in prospettiva campionato potrebbe essere un fattore determinante. Resta la soddisfazione per un pari che fa morale ed orgoglio per il finale di stagione, nell’attesa dell’ennesima ricostruzione.
LEAO S.V.: dovrebbe fare il riferimento avanzato, cosa già difficile in coppia con un altro attaccante, figuriamoci in dieci e da solo. Continua ad alternare cose buone ad altre meno, ma per me sotto il fumo l’arrosto c’è.
KRUNIC e LAXALT S.V.: atto di presenza.
COLOMBO S.V.: per dire “c’ero anche io”.
SAELEMAEKERS S.V.: nemmeno il tempo di una sgroppata.