Blessin – Giampaolo, vince il tedesco ai punti

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Due allenatori, un tedesco e un italiano, sei anni di differenza all’anagrafe (fra i due Blessin è il più giovane), due carriere che si incrociano in quel di Genova a inizio 2022. Stessa città ma diversa sponda, colori contrapposti, più o meno stessa situazione di partenza e medesima speranza: la salvezza. Due tecnici filosoficamente rigidi, apparentemente con le idee molto chiare e con esperienze diverse, accomunati dall’aver allenato prevalentemente formazioni di medio-bassa classifica, con risultati talvolta sorprendentemente positivi, vedi il nono posto della Sampdoria di Marco Giampaolo qualche anno fa, vedi il quinto posto nel campionato belga ottenuto da Alexander Blessin come allenatore del KV Oostende che, come se fosse un’attrezzatura da campeggio, chiameremo Ostenda. Uno, il “piccolo Klopp”, un passato da assicuratore e poliziotto, vorrebbe sempre i suoi giocatori comportarsi come un branco di lupi affamati; l’altro, il “maestro”, amante del buon vino e del mare, con la fissa del trequartista e il mantra del “tempo e lavoro”. Due pazzi senza speranza, probabilmente.

Blessin, al momento in cui è stato chiamato in Liguria era terzultimo in Belgio con l’Ostenda (che ora è quintultima), di Giampaolo al Milan abbiamo già scritto abbastanza e non è che la sua esperienza successiva sia stata migliore, anzi.. In questo avvio sulla panchina rossoblu, Blessin si è distinto per aver dato al Genoa un equilibrio difensivo più che buono, ma soprattutto per i tantissimi pareggi ottenuti (ben sette in otto partite) e per la capacità realizzativa miserrima dei suoi giocatori (solo 3 reti in otto incontri… la Salernitana ultima in classifica nello stesso arco di tempo ha segnato esattamente il triplo). Fatto sta che la squadra da lui guidata risulta ancora imbattuta, per cui il lavoro svolto può considerarsi complessivamente buono, sebbene non buonissimo. Per salvarsi servono anche le vittorie, non bastano i pareggi.

Sul versante blucerchiato, finora Giampaolo ha alternato vittorie convincenti (poche, ma ci sono) a sconfitte. Il totale dei punti conquistati è dovuto esclusivamente alle tre vittorie, non si conta alcun pareggio, e questo segna una differenza profonda con Blessin. Sembra quasi voler dimostrare che se la giornata è giusta, l’umore è buono e le cose girano bene, la Sampdoria è in grado di far bottino pieno, diversamente perde. Il Genoa ormai di matrice teutonica invece lotta sempre allo stesso modo, non regala mai nulla e fa sempre quel che può, che per il momento non è tanto. Otto partite sulle rispettive panchine fino a questo momento: 10 punti Blessin, 9 punti Giampaolo. Stringi stringi non è che ci sia poi così tanta differenza, ma se parliamo di punti e di continuità, in questo derby della disperazione, per ora la spunta il tedesco. Per poco e forse per nulla, poichè se il campionato finisse oggi, il Genoa sarebbe retrocesso.

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