Le dubbie qualità della rosa e le parole di Honda…
I quattro babbà rifilati domenica sera dal Napoli sono la definitiva consacrazione del fatto che per il Sig. Galliani è arrivato ormai il momento di farsi da parte e di godersi la vecchiaia lasciando spazio a chi di dovere. Quei maledetti 90 milioni stanno perseguitando tutti i tifosi milanisti, che stanno rendendosi consapevoli, giornata dopo giornata, della mediocrità e della scarsità della rosa. La squadra si ritrova in queste prime 7 giornate ad avere meno punti di quella dello scorso anno allenata da Inzaghi, il che è tutto un dire.
Galliani è oggi un amministratore delegato deriso da tutti, un dirigente all’antica che in questo calcio moderno non ha nulla a che vedere. Molti ancora lo osannano, lo idolatrano per quello che fece 20/30 anni fa: ma i tempi son cambiati, non si puó vivere per sempre di rendita del Milan che fu. Ci siamo stancati delle due prese in giro, delle sue percentuali goliardiche, della sua mal gestione del denaro. Difficile comprendere come sia possibile spendere 90 milioni per poi ritrovarsi in campo con due difensori centrali il cui livello poco ha a che fare con la storia di questa società. Rodrigo Ely, proveniente dalla B, avrà anche buone qualità ma è di sicuro troppo acerbo per reggere tali pressioni, cosa resa evidente dalle sue ultime apparizioni. L’altro titolare, Cristian Zapata, giocatore dalle dubbie (per usare un eufemismo…) capacità di impostazione, famoso più per gli improvvisi black out che per i suoi interventi, e protagonista della retrocessione del Villareal nella sua avventura spagnola di qualche anno fa.
Ma non è solo la difesa il problema, il centrocampo è praticamente assente. Ci ritroviamo a giocare con i vari Montolivo, Kucka… come costruttori di gioco quando meno di 10 anni fa avevamo i vari Seedorf, Pirlo, Kakà, Rui Costa, e chi più ne ha più ne metta. Per non parlare dei terzini oppure del fantomatico trequartista. Il Sig. Galliani spende 90 milioni, e nemmeno un regista ci porta a casa, anzi butta 20 milioni per Bertolacci: con ogni probabilità Sabatini non starà versando lacrime di disperazione.
Dopo la debacle della scorsa domenica abbiamo la penultima difesa del campionato per gol subiti, prima del Carpi. Dopo sole 7 giornate, 13 reti subite: è impressionante se pensiamo ad esempio al girone di ritorno del 2010-2011 quando il numero delle reti al passivo risultava essere la metà. La missione di Mihajlovic era quella di rianimare una squadra ormai totalmente allo sbando, cercare di invogliare i giocatori a dare tutto ma probabilmente con una rosa del genere neanche un Ancelotti o un Pep Guardiola potrebbero fare molto.
Emblematiche a tal proposito le dichiarazioni di Honda: fin quando ci sarà tutta questa incertezza a livello societario, ci vorranno perlomeno altri 10 anni prima di rivedere il Milan glorioso di un tempo.
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