Sesto posto, comincia ad aleggiare un sospetto…
Lunedi pomeriggio abbiamo assistito all’ennesima umiliazione regalataci da questa sciagurata società, che mette ancora più in bilico un misero sesto posto, conteso principalmente dal Sassuolo, ora distante solamente una lunghezza.
Le ultime gare disputate dal Milan sono così orribili da sembrare sgambate tra amici: solo un misero punto contro Carpi in casa e Verona già retrocesso sono un bottino a dir poco ridicolo. Le recenti prestazioni sono dunque state così brutte da non poter credere si stia lottando per un obiettivo come l’Europa. A questo punto è inevitabile chiedersi se alla società interessa davvero il sesto posto, o sia meglio evitare tali fastidi, una domanda legittima se si tiene conto di tre fattori.
Preparazione anticipata – Il sesto posto in campionato (a meno di un autentico miracolo in Coppa Italia) costringerebbe i rossoneri a giocare due turni preliminari in più in Europa League, il che equivale ad anticipare la preparazione a luglio e stravolgere tutta la preparazione atletica. Giocatori (anche alla luce di un Europeo da giocare) e società sarebbero d’accordo con questa ipotesi?
Tournée americana – Tali turni preliminari, in programma tra il 28 luglio e il 4 agosto, si svolgerebbero in concomitanza con l’International Champions Cup, la tournée americana che garantirebbe alla società un’entrata di 3,5 milioni di euro circa: davvero vale la pena rinunciare a tale “bottino” per un’Europa League che in fin dei conti non porterebbe a grosse entrate né ad una grande visibilità?
Fair play finanziario – Questo famigerato sesto posto riaprirebbe le porte dell’Europa al Milan dopo due anni di astinenza, nonostante si parli dell’Europa meno “nobile”. Questo significherebbe anche rientrare in orbita Fair Play Finanziario, ma in un momento veramente critico per le casse rossonere (il bilancio 2015 si chiuderà con un passivo di circa 90 mln). Davvero conviene aggrapparsi ad una misera Europa League per poi avere problemi con l’Uefa?
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