In attesa dell’ultima stagione di questa serie

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horrormilanAvrete notato che questi sono gli anni delle fiction televisive. Ce ne sono per tutti i gusti, da quelle con protagonisti preti e carabinieri a quelle di stampo criminale, mafioso, camorristico, quelle fantasy, quelle in costume, fino a quelle sexy o che hanno come tema, mica tanto di fondo, il sesso. Facile è diventato confezionare un prodotto su misura per il pubblico più variegato, pare che convenga assai ai produttori e alle tv e poi alcune, ma solo alcune di queste serie, sono pure belle. Ci sono anche serie horror, per quel tipo di pubblico appassionato di sangue, fantasmi, cadaveri e roba simile. Serie rosse come il sangue e nere come la paura. Il Milan degli ultimi anni è una di queste. Una sceneggiatura ricca colpi di scena abbastanza imprevedibili (ammettiamolo: le sconfitte con il Sassuolo, almeno le prime volte, non ce le aspettavamo mica) per qualche anno hanno tenuto i tifosi col fiato sospeso, ma da (almeno) due anni a questa parte, è evidente che gli autori non sanno più cosa inventarsi per tenere alta l’attenzione. Pardon, la tensione. C’è ormai troppa ripetitività in questa storia, troppi allenatori sono stati uccisi senza le giuste motivazioni. Qualche ben calibrato tocco di grottesco e surreale a volte riesce ad impreziosire i prodotti televisivi come quelli cinematografici, ma quando l’horror diventa troppo grottesco, quando si cade ripetutamente nel ridicolo, anche l’appassionato più incallito distoglie gli occhi dallo schermo. Ops, dallo scherno. 

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