Fregature per tutti i gusti
E’ finito maggio, sta per finire anche il mese successivo, questo ancora corrente, che si chiama giugno 2015. Un mese che ricorderemo a lungo. Per diversi motivi e per altrettante fregature. Il 2 giugno, giorno della nostra festa della Repubblica, Carletto Ancelotti ufficializzava la sua NON intenzione di tornare al Milan. Un superfluo comunicato sul sito ufficiale del Milan, annunciava che “Carlo Ancelotti ha comunicato al Milan che non potrà essere lui l’allenatore della Prima squadra rossonera nella prossima stagione agonistica”. Decisione che in realtà ha stupito pochissimi, era nell’aria da tempo, eppure ci ha lasciato lo stesso un brutto amaro in bocca, che pensavamo di togliere con l’avvicinarsi dell’estate. Macchè. Ci siamo proprio sbagliati, cari colleghi di bandiera.
Nelle settimane successive, abbiamo incassato altri colpi tremendi, colpi da K.O., di cui il “quasi no” di Ibrahimovic è stato il meno doloroso. I due ganci più terrificanti sono certamente stati i NO di Kondogbia e Jackson Martinez, due giocatori che avrebbero certamente aiutato il Milan a risollevarsi dalle polveri, due trattative mooooolto avanzate che sembravano ormai una pura formalità, avviate com’erano a positiva conclusione. E invece no. Capolavoro al contrario di Adriano Galliani: l’ ad rossonero è riuscito nell’impresa di perderli entrambi, dopo aver sbandierato ai quattro venti che era ormai fatta, che gli affari stavano per andare in porto. E’ mancato davvero un tanto così, a quanto pare. Questo brucia ancora da più e testimonia ancora una volta il fatto che l’uomo con la cravatta gialla è bravissimo a raccattare inutilissimi parametri zero sulle spiagge del mediterraneo, ma quando si tratta di puntare una grossa preda, spara sull’albero e lo fa cadere rumorosamente nella foresta. Mancando miseramente l’obiettivo.
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