La rinascita della Milano calcistica
La Milano rossonera e quella nerazzurra. La Milano reduce da due vittorie, entrambe per 3 a 0 sui rispettivi rivali: Crotone per il Milan e Fiorentina per l’Inter. La Milano dei (presunti) cinesi poveri e dei (presunti) cinesi ricchi e potenti. La Milano delle sorprese: quelle sorprese che, senza neppure darti il tempo di capire, trasformano i ricchi in poveri ed i poveri in ricchi.
A seguito delle parole e delle promesse di Sabatini e di mister Zhang, nel mese di giugno, secondo le quali il mercato interista sarebbe stato roboante e di alto livello (Vidal, Nainggolan, James e Di Maria alcuni dei nomi fatti) sono stati acquistati Borja Valero, 32enne in rotta di collisione con la Fiorentina, per circa 6M; Vecino, centrocampista della stessa Fiorentina, riscosso pagando i 24M della relativa clausola; Skriniar, difensore doriano pagato una cifra compresa tra 25 e 30M, (nella quale è stato concesso come parziale contropartita il giovane Caprari) e Dalbert, brasiliano dal nome francese, che in Brasile neppure sanno chi sia, prelevato dal Nizza per 20M + bonus. L’operazione Schick è stata bloccata, causa mancanza di liquidità. Idem per quel che riguarda gli acquisti futuribili di Salcedo e Pellegri. A margine di queste operazioni alcune cessioni più o meno importanti (Banega, Murillo, Medel, Gabriel Barbosa alias GabiGOL) ed un anomalo scambio di prestiti con diritto di riscatto: Kondogbia per Cancelo. Uno scambio sul quale è preferibile non esprimersi. Per non infierire.
A seguito delle parole di Fassone e Montella, secondo le quali ci sarebbero voluti tempo e pazienza per tornare a buoni livelli (ed almeno 4 anni per poter pensare allo scudetto), sono avvenuti 11 acquisti, tra i quali spiccano i nomi di Biglia, Bonucci e Andre Silva. Un totale parziale, destinato a diventare 12 e probabilmente 13. Tutto ciò a fronte di cessioni di minor livello, nessuna riguardante i (pochi) giocatori dai quali era lecito e forse persino necessario ripartire: Donnarumma, Suso, Romagnoli e Bonaventura, per la precisione. Il flusso monetario in uscita sfiora i 250M, a fronte di incassi che al momento risultano ampiamente inferiori ai 50M e che soltanto la cessione di Niang (si parla di un’offerta di 20M fatta dallo Spartak Mosca) potrebbe rimpinguare un poco.
Mancano circa 10gg alla fine di un mercato caratterizzato da cifre assurde e tutte le big potrebbero ancora mettere a segno qualche colpo di coda, ma al momento una sola cosa è certa: i cugini dell’Inter si aggrappano a mister Spalletti, alla sua esperienza e al suo mix di gigioneria e sfacciataggine mentre i tifosi del Milan si consolano con le parole chiare e circostanziate di Fassone, gli acquisti in serie di Mirabelli e i soldi di Li (o di chi
per lui: fondo di investimento, banca, anonimo benefattore o Stato che sia). Ad ognuno il suo.
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