Milan, il pagellone 2013/14
Abbiati 6: La colossale imbarcata di gol di certo non è colpa sua. È vero, a volte non si fa trovare pronto e commette qualche errore, ma non dimentichiamoci anche tutte le volte che ha salvato la porta. Il prossimo anno serve però trovare un sostituto di valore.
Amelia 5,5: Quando chiamato in causa dà quasi sempre il suo contributo, seppure non infonde molta sicurezza alla squadra. Ha l’attenuante di giocare poco e saltuariamente, per questo ha deciso di fare le valige. Buona fortuna!
Gabriel s.v.: Gioca troppo poco per giudicarlo.
Coppola s.v.: Oggetto misterioso.
De Sciglio 5,5: Purtroppo è un’annata disgraziata per lui, e la sua assenza in campo si fa sentire parecchio. Prima una serie di infortuni e poi (pare) non un idilliaco rapporto con Seedorf gli impediscono di trovare continuità. Sarà pronto il prossimo anno!
Mexes 4,5: Stiamo continuando ad aspettare colui che doveva prendere in mano la situazione dopo l’addio di Nesta e Thiago Silva. Per ora abbiamo un mucchio di cartellini rossi, prestazioni insufficienti e tanto nervosismo.
Rami 7: Non è stato molto facile per lui calarsi in una realtà così disastrata, ma ci riesce benissimo, dando sicurezza all’intero reparto difensivo. Difensore rude ma efficace con il vizio del gol, la Sud chiede a gran voce il riscatto che probabilmente ci sarà.
Zapata 5,5: Terminato il ciclio di Allegri, termina di fatto anche la sua stagione: con Seedorf praticamente scompare. Probabile la sua imminente cessione.
Abate 5,5: Si è parlato di lui più per il rapporto difficile con Seedorf che per le prestazioni in campo, comunque non sufficienti. Se però giocasse con continuità siamo sicuri potrebbe tornare l’Abate degli anni passati.
Constant 5: Davvero non possiamo pretendere molto da lui, che di certo non è un giocatore da Milan. La volontà c’è, i piedi per nulla. Un autentico disastro.
Bonera 6,5: Mai al di sotto della sufficienza quando viene impiegato. Un autentico jolly tappabuchi, sempre pronto a scendere in campo con la grinta e la volontà di sempre.
Emanuelson 4,5: Uno dei possibili partenti, non credo lo rivedremo più dalle parti di Milanello. Significherà pur qualcosa farsi soffiare il posto da Constant… E Galliani parlava di un nuovo Serginho…
Silvestre s.v.: Un gol al Parma e pochi minuti giocati. Tornerà di nuovo all’Inter.
Zaccardo s.v.: Anche lui si vede pochissimo in campo, ingiudicabile.
Muntari 6: Non certo il maestro dei tocchi vellutati, ma una sufficienza alla sua grinta e a qualche suo gol la mettiamo volentieri.
Essien 4,5: L’acquisto simbolo del caos societario: diamo il benservito a capitan Ambrosini per poi acquistare il ghanese, ormai finito e completamente fuori dal contesto.
Montolivo 6: Alcune volte ci siamo lamentati di lui, per le sue prestazioni negative e per la sua proverbiale lentezza. Ma ad essere sinceri la sua assenza ha sempre pesato: il suo lavoro consiste nel dare geometrie e nel far girare la palla. A nostro avviso compito riuscito.
De Jong 7,5: Senza ombra di dubbio il migliore del Milan di quest’anno. Una diga in mezzo al campo, un guerriero indomabile che praticamente non si stanca mai. E il suo urlo al derby sotto la Sud è il coronamento di una stagione più che positiva.
Poli 7: E’ innegabile che sia lui l’ago della bilancia nello schema di Seedorf. Tanta corsa ma anche tanta qualità al servizio della squadra. Uno dei pochi che va molto al di là della sufficienza.
Cristante s.v.: Le potenzialità sono quelle del campione. Speriamo il Milan non lo ceda.
Birsa 5,5: Di certo è con Allegri che mostra più continuità segnando anche due gol, ma pur sforzandosi, non ha le caratteristiche per giocare con questa maglia.
Robinho 4: Un fantasma che a volte si aggira sui campi di calcio, da un paio di anni solo un peso nella squadra. Anche quest’anno pregheremo affinché venga ceduto.
Honda 4,5: Il vero flop del mercato invernale: una buona visione di gioco non copre la sua mostruosa lentezza e le sue difficoltà nel capire i meccanismi di gioco. Aspettiamo ancora un anno però prima di condannarlo definitivamente…
Kakà 7: A volte sono commoventi i suoi sforzi incredibili per tenere in piedi una squadra senza capo né piedi. Finisce la stagione in pieno debito d’ossigeno, ma tecnicamente rimane sempre il migliore in rosa.
Taarabt 7,5: La vera grande sorpresa di questa stagione. Arrivato insieme ad una cattiva reputazione e a tanti dubbi sulle sue condizioni, pian piano conquista la scena con la sua tecnica e la sua velocità. Uno dei pochi in squadra in grado di accendere la luce.
El Shaarawy 5,5: Ci dispiace davvero dargli un’insufficienza che sappiamo non merita. Ma l’annata è stata davvero orribile, anche se lui pare averla messa alle spalle. Il prossimo anno tornerà il nostro Faraone!
Saponara s.v.: Non trova spazio né con Allegri né con Seedorf, vedremo se sarà ceduto.
Balotelli 6,5: Una stagione tra alti e bassi, ma è pur sempre lui il cannoniere della squadra. Quando è in giornata può far la differenza in qualsiasi momento, peccato per la mancanza di continuità.
Pazzini 5,5: Con Seedorf trova pochissimo spazio, ed è davvero un peccato perché sappiamo tutti di cosa è capace. È pur sempre uno dei beniamini della Sud, e questo non è un onore per molti…
Petagna s.v.: Se Pazzini ha trovato pochi spazi in squadra figuriamoci Petagna, che si è distinto più con la Primavera. Tocca farlo giocare con continuità perché il talento non manca.
Seedorf 6,5: Nonostante i normali seppur evidenti errori dovuti all’inesperienza, sfiora l’Europa con in mano una squadra sull’orlo della zona salvezza. Dà equilibrio e compatta un gruppo sfiduciato, anche se la società ben presto lo abbandona inspiegabilmente a sé stesso.
Galliani 4: Mette in piedi una squadra sgangherata, che Seedorf la porta a sfiorare l’Europa, obiettivamente oltre le nostre potenzialità. In nome del bilancio e del Fair Play Finanziario raccatta parametri zero senza criterio, ma per lui “siamo a posto così” e siamo “ultacompetitivi”…
BB 5: Non ha colpe dirette sui risultati del campo, ma qualcuno le spieghi che i panni sporchi si lavano in famiglia e non con dichiarazioni continue alla stampa, attraverso cui ha creato tensioni e insicurezza anche alla squadra.
Berlusconi 4,5: Come si dice, a volte i silenzi valgono più di tante parole. E i continui silenzi del presidente fanno capire che ormai il Milan non è più una priorità per la famiglia. La cessione della società non è più una possibilità, ma una necessità.
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