Non se la passano mica male Torres ed El Shaarawy
In questo periodo di buio pesto in casa Milan, con un campionato fallimentare, mine societarie e tifosi imbufaliti che chiedono la “testa” di Adriano Galliani, ci giungono le notizie dei successi di ex calciatori rossoneri, troppo presto bollati come “finiti” o non più utili alla causa e lasciati andare con forse troppa facilità. E’ questo il caso di Fernando Torres e Stephan El Shaarawy.
El Nino ieri sera, nonostante il suo penalty fallito, si è aggiudicato la possibilità di giocarsi la finale di Champions League del 28 Maggio a Milano, scusate se è poco. Proprio in quel San Siro che l’ha visto giocare solo 10 volte Sbarcato al Milan nell’estate del 2014 dal Chelsea, non è stato di certo aiutato dalla burrasca in corso, come detto per lui poche partite ed un solo gol contro l’Empoli. Dopo sei mesi venne considerato un peso e qualcuno li in società ebbe l’idea di offrirlo ai “Colchoneros” in cambio di Alessio Cerci, sappiamo tutti poi i risultati di questo scambio. L’aria di casa gli ha fatto bene, visto che pur non segnando a raffica è un degno soldato dell’ esercito del Cholo Simeone. In questo periodo in cui il Milan è fuori da tutto persino dalla propria identità, lui è li a giocarsi una possibile accoppiata Liga-Champions.
Un’altra conoscenza rossonera sta vivendo un periodo di grande spolvero ed è il caso di El Shaarawy. Il Faraone dopo essere stato una promessa rossonera – il famigerato tridente delle tre creste- designato più volte da Galliani come futuro di questa squadra, è stato nel corso delle ultime due finestre di mercato considerato un vero peso da buttare fuori da Milanello. Il prestito al Monaco, visto gli ultimi due anni zeppi di infortuni, era visto come una buona scelta per recuperare il ragazzo, ma dopo il caos riscatto, un’altra chance si poteva forse offrire al Faraone, considerata anche la penuria della rosa rossonera. Invece si è optato per rinforzare una Roma in quel periodo non distante in classifica. Risultato? El Shaarawy è diventato punto inamovibile della nuova Roma di Luciano Spalletti, con 7 gol in 14 presenze. Di certo con i se e con i ma non si è mai scritta la storia, ma la deriva milanista passa anche da questi gravi errori di valutazione, errori che nel recente passato si stanno palesando sempre più spesso e che lasciano pensare tutto il popolo rossonero.
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