Un brand ridotto a brandelli
L’Asia ci vuole tanto bene, è vero, ma l’amore e l’affetto a volte non bastano. Malgrado ci siano 1,35 miliardi di tifosi rossoneri in Cina (tutti i cinesi appena nati, all’anagrafe si dichiarano milanisti) e ben 13 tifosi del Diavolo sulle isole Nicobare, il brand Milan continua a perdere valore in maniera inesorabile, proprio come si continuano a perdere tifosi in italia. Senza scomodare sondaggi e statistiche, dubitiamo fortemente che i bambini e i ragazzini di oggi siano affascinati dalla gesta di Bonera e compagni e diamo per scontato che i tifosi juventini stiano invece aumentando, grazie sia al filotto di scudetti che alle presenze in Champions League (a proposito: complimenti ad Allegri, Pirlo e compagni per l’approdo in semifinale!).
Secondo i dati diffusi da Yahoo in collaborazione con la società di consulenza Brand Finance, in Italia il brand più importante è diventato quello della Juventus, che recentemente ha scavalcato proprio il Milan, ora 14° con 220 milioni, quasi il 30% in meno rispetto al 2013. E pensare che proprio due anni fa il club rossonero era al 9° posto fra i brand europei. Adesso nella top ten non c’è nessuna squadra italiana: la graduatoria è dominata dal Bayern Monaco con 834 milioni di euro. Seguono Real Madrid (715 milioni) e Manchester United (688). Fra le prime cinquanta troviamo l’Inter al 15° posto con 141 milioni di euro, il Napoli al 21° , la Roma al 26° e la Lazio al 44° (entrambe le romane sono in crescita, fatto che può consolare solamente loro). Sebbene il calo del Milan sia più vertiginoso di quello che potevamo immaginare, nel complesso c’è poco di cui stupirsi, considerando tutti i fattori che concorrono a peggiorare la realtà rossonera, come per esempio il bilancio 2014, che si chiuderà, secondo Repubblica, con un passivo di circa 90 milioni di euro. Una cifra perfino superiore a quella circolata negli ultimi tempi (63 milioni). In una situazione del genere, il brand non può certo migliorare. Che dire? Se son spine, pungeranno.