Cosa rimarrà di questi tre reparti? Forse solo il ricordo dei migliori e dei peggiori
Un capitolo si è chiuso e un altro sta per aprirsi. Gli eventi di mercato ci proiettano verso la prossima stagione, che sembra essere piena di buoni auspici. Ma prima di tuffarci dentro una nuova avventura, diamo un’ultima occhiata ai migliori e ai peggiori giocatori dell’ultima annata. Reparto per reparto, un’analisi realizzata da Egidio , tenendo conto della media dei voti da lui assegnati durante la stagione.
DIFESA – IL MIGLIORE E IL PEGGIORE
DONNARUMMA 6,8 Protagonista indiscusso di una stagione di livello assoluto che lo proietta tra i big del ruolo in tutto il mondo a dispetto dei suoi 18 anni da poco compiuti. Ci ha deliziato con parate memorabili che rimarranno nei nostri occhi e nel nostro cuore per sempre. Il cuore, appunto. Quello che tutti noi speriamo metta nel decidere da che parte stare per i prossimi anni. Pensi con il cuore che alla sua età c’è tempo per guadagnare e, eventualmente, andare a cercare fortuna altrove. Rifletta sulla cerimonia che lo stadio Olimpico ha riservato all’ultima bandiera di questo calcio televisivo e tecnologico. Si vada a rivedere l’affetto dei tifosi. Pensi a cosa potrebbe riservargli San Siro (o un altro impianto) tra 25 anni. Giudizio finale: Santo subito.
DE SCIGLIO 5,8 Malinconicamente ultimo nella media voto, il ragazzo (ancora??) è stato protagonista (si fa per dire…) di un’altra stagione insulsa che ha ancora una volta evidenziato come lui sia nel bel mezzo di un guado che non riesce ad attraversare. Ha giocato sia esterno basso (a destra come a sinistra), sia esterno alto a sinistra. Il risultato è stato un nulla cosmico che sa di ennesimo fallimento. Oltre 100 partite in serie A, nessun gol ed un misero assist. Pertanto di fronte a tali numeri, è facile affermare che la sua permanenza in maglia rossonera sia prossima alla fine. E’ stato allenato da Allegri, Seedorf, Inzaghi, Mihajlovic, Montella. Tutti lo hanno fatto giocare con i medesimi (pochi) risultati. Tutti scarsi? Ribadisco il concetto: per il suo bene (perché glie ne vorremo sempre, nonostante le arrabbiature che ci ha causato) vada via. Se Bacca era il pescatore, lui è certamente il pescato. Giudizio finale: sono indeciso tra imbarazzante ed ignobile.
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CENTROCAMPO – IL MIGLIORE E IL PEGGIORE
BONAVENTURA 6,5 Sebbene assente di lungo corso per l’infortunio in quel di Udine, dove, tra l’altro, ci aveva portato in vantaggio, il buon Jack è risultato comunque il migliore del reparto mediano per rendimento. Questo ci fa capire quanto ci sia mancato il suo apporto di fosforo, corsa e tiro (da fermo e in movimento). Con lui assente sono calate irrimediabilmente le nostre chance di migliore classifica. Ma Jack non molla e il giorno del raduno sarà certamente bello, fresco e riposato per ripartire, palla al piede e testa alta, attorniato da ben altra compagnia. Giudizio finale: non andate via, torno subito.
BERTOLACCI 5,8 Alla conclusione del secondo anno di Milan, alzi la mano chi riesce a dare una spiegazione razionale del non rendimento del giovanotto. Io per primo (e non lo nego, né lo rinnego), ne apprezzai l’ingaggio, ricordandone le belle prestazioni in maglia genoana. Purtroppo, quel Bertolacci lì non lo abbiamo mai visto. A di là degli infortuni che lo hanno penalizzato, quello che ha spiazzato tutti è stata la continuità della pochezza delle apparizioni, fossero esse dall’inizio o come panchinaro, fosse centrale o laterale di centrocampo. Anche qui, come per De Sciglio, spesso abbiamo dovuto verificare il nulla cosmico. Se dovessimo quantificare il contributo fornito alla causa milanista, in una scala da 1 a 10 saremmo al di sotto del 2. Sempre sotto ritmo, timoroso, mai una giocata, fosse anche una, degna di essere ricordata, gol contro la Lazio a parte (stagione 2015-2016) seguito subito da stupido infortunio. Giudizio finale: mistero (poco) buffo.
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ATTACCO – IL MIGLIORE E IL PEGGIORE
DEULOFEU 6.7 Da ultimo arrivato, quasi per caso, a migliore dell’attacco, tutto in pochi mesi. Veloce e geniale, per molto tempo rappresenta un problema non risolvibile per le difese avversarie. Sguscia via come un’anguilla, spariglia gli equilibri, sbanca il banco. Corre in avanti e a ritroso, a destra e a sinistra, attacca e difende. Segna anche. Non ha un buon feeling con gli arbitri che lo vedono cadere troppo spesso e lo qualificano come la controfigura di James Bond o di Jason Bourne. Rientrerà alla base essendo proprietà del Barcellona, ma per quanto appena detto e per la serietà mostrata sarà sempre ricordato con piacere. Giudizio finale : lo spagnolo che vola sotto la curva.
LUIZ ADRIANO 5.3 Sciatto, diastratto, abulico, svogliato ed inconcludente nelle rare volte in cui è stato impiegato. Eppure era arrivato con una buona reputazione. Protagonista di un intrigo di mercato del quale forse mai sapremo la verità, non lascia certamente buoni ricordi, ammesso che ve ne siano. Grazie a lui il vituperato Blisset assurge a livelli di Pallone d’Oro rossonero. Giudizio finale : ma ci faccia il piacere.
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