Dove arrivano le colpe di Montella e dove iniziano quelle della società
Come già ampiamente (e facilmente) preventivato qualche giorno fa, puntualmente i discorsi circa i calendari favorevoli vengono smentiti di lì a poco. Appena sentiti tali discorsi dopo la sconfitta di Napoli, mettemmo in preventivo una quasi scontata stecca interna contro il Torino. E così è stato. Abbiamo continuato a sentire da parte di Montella speranze di poter risalire la china, apparenti sorrisi e distensioni che in realtà nascondono un evidentissimo clima di tensione, e non potrebbe essere altrimenti dal momento che già a fine Novembre è possibile parlare di progetto fallito. E’ arrivato così un esonero sin troppo annunciato. Avremo tempo e modo di discutere di tale gesto della società, se sia giusto o meno, o se sia giusto o meno affidare la panchina a Gattuso. Mettiamo, in questa sede, solo in evidenza che le colpe non sono tutte da affibbiare a Montella.
Le colpe di Montella – Ultimamente le conferenze post gara di Montella si sono sempre assomigliate troppo: ottima prestazione, peccato per la sfortuna, i risultati arriveranno. Senza dubbio il Milan qualche buona prestazione l’ha anche offerta, anche quella con il Torino può essere definita tale, ma di certo non ci si può accontentare di un pareggio interno con i granata. Il tecnico Montella ha continuato a cambiare formazione, senza mai dare un’identità ad una squadra già completamente nuova e che lavora insieme solo da qualche mese. Il problema attaccanti è diventato grave, con Kalinic emblema di questo flop generale. Questa confluenza di fattori negativi ha portato ad un gesto inevitabile, il suo esonero.
Le colpe della società – Ovviamente puntare il dito solo contro Montella non è corretto, né rispecchierebbe la verità. Se le colpe sono da distribuire tra giocatori, allenatore e società, allora non possiamo non spendere anche una parola per Fassone e Mirabelli. È chiaramente ancora presto per tirare le somme, ma allo stato attuale delle cose tanti giocatori stanno rendendo molto di meno di quanto ci si aspettasse, Calhanoglu e Biglia su tutti. Lecito porsi la questione in merito alla possibilità di spendere in modo diverso il budget stanziato ad inizio anno. In particolare la mancanza di un vero bomber sta facendo la differenza tra chi lotta per la Champions e chi sguazza a metà classifica.
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