Seedorf condannato da una società colpevole e allo sbando
Cosa è accaduto negli ultimi giorni nella sempre più asfissiante atmosfera rossonera? In sostanza che la banalissima intervista rilasciata da Seedorf a Sky non era concordata con la società, per cui non in linea con il regolamento interno della stessa. Queste le parole di Galliani, polemiche ma non troppo dato che lui stesso ha voluto subito chiudere la questione, eppure queste situazioni fanno molto riflettere quanti in questo periodo seguono le vicende extra calcistiche dei rossoneri e soffrono nel veder cadere nel paradossale, se non nel ridicolo una società che ha dettato legge per decenni e che è stata per molti un modello di comportamento.
A noi sembra indegno trattare in questo modo Seedorf (per nulla esente da errori anche lui, per carità…) solo pochi mesi dopo il suo arrivo, per giunta dopo i non deprecabili risutati ottenuti, avendo a disposizione una rosa che non può far altro che infangare il nostro leggendario nome. Ricordiamoci dove eravamo fino a poche settimane fa, con il morale sotto i tacchi e una posizione di classifica più vicina alla retrocessione che all’Europa. Ci sembra ridicolo parlare di un rigido e sano regolamento interno quando proprio Galliani sta vivendo da separato in casa con BB, e l’unica vittima di questa simpatica lotta è stato Braida, uno dei migliori dirigenti che il Milan, e non solo, abbia mai avuto. Infine ci sembra ridicolo che il nostro presidente non abbia speso una parola per chi una volta era il suo pupillo, il suo protetto, colui che doveva riportarci in alto, sia in Italia che in Europa. Ma è possibile che ci siamo sbagliati così clamorosamente, che in realtà questo suo protetto fosse invece Dudù?
Ma io sinceramente tutto il merito di seedorf non lo vedo. Ottimo calciatore ma come mr ha molto da imparare e sono da sempre contrario ad affidare le grandi ad un novellino (di fatto non di nome) per il resto questa squadra purtroppo non farebbe bene neanche con il grande Carletto o con Lippi
Verissimo, Seedorf non ha esperienza e ha commesso evidenti errori di formazione, ma la società ha comunque il dovere di difenderlo e di aiutarlo e questo non è successo…