Di misura a Firenze, le pagelle di Romagnoli & company

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Donnarumma 6,5 Bene su Muriel, Mirallas e Kessie.

Abate 6 Ne ha giocate molte di queste partite e ciò gli consente di mantenere sempre il sangue freddo, anche davanti ad attaccanti atleticamente più freschi di lui.

Musacchio 6 Mestiere ed esperienza da scaricatore di porto. Tiene botta senza patemi.

Romagnoli 6 Gara di rientro molto tranquilla, contro i fenomeni di un futuro forse molto lontano.

Rodriguez 5,5 Mirallas lo beffa nel primo tempo, ma non sfrutta l’occasione, per il resto se la cava a volte egregiamente, a volte no.

Kessie 6 Pressa sovente molto alto, senza fare altro di particolare, se non cedere la palla ai compagni e tentare un autogol che sarebbe stato clamoroso (bravo Donnarumma).

Bakayoko 6,5 Psicologicamente ristabilito, almeno così pare, torna a dominare nel suo territorio di competenza, recuperando palloni ed esibendosi nelle sue tipiche sgroppate.

Calhanoglu 7 Adrenalinico e dinamico come non mai, ci prova un paio di volte trovando pronto Lafont. Poi riesce a segnare di testa, che non dovrebbe essere la sua specialità a meno che non abbia voluto nascondercelo fino ad ora, come il resto del suo ancora sconosciuto repertorio.

Suso 6,5 Stentiamo ancora a credere che si sia destato dal torpore dei mesi scorsi, ma effettivamente così pare. Magari si sarà stancato dei sistematici falli avversari, boh. Suo l’assist per Calhanoglu.

Castillejo e Laxalt S.V.

Borini 6 Apparentemente più anonimo del solito, ci mette la consueta grinta, abnegazione e donazione di sangue. Utilissimo.

Piatek 5,5 Prosegue il suo calvario di poche occasioni e malinconia. A volte utile di sponda, a volte un pò fuori dal gioco. Sempre ben limitato dagli avversari, con le buone e con le cattive.

Cutrone 5,5 Entra nella ripresa, gli capita un’occasione ma non la sfrutta a dovere.

Gattuso 6,5 Dopo milleduecentotrentasei partite, forse davvero è riuscito a far rendere il turco come si deve, ma probabilmente siamo fuori tempo massimo, sia per il turco che per lui, che per la Champions, che per i sentimentalismi.

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