Ufficiale: Boban è out. Riparte il campionato. Ma per quanto?
Arrivato da poco il comunicato ufficiale del Milan, che di fatto ufficializza ciò che da qualche giorno era già nell’aria: la fine del rapporto lavorativo fra Zvonimir Boban e il club rossonero. Decisiva l’intervista alla Gazzetta dello sport, non autorizzata dalla società, ma altrettanto decisivi i contenuti della stessa, cioè le pesanti parole del croato nei confronti dell’operato di Gazidis. Di seguito il testo del comunicato:
AC Milan conferma di aver comunicato al Signor Zvonimir Boban la risoluzione del contratto con effetto immediato per il ruolo di Chief Football Officer del Club. Il Club ringrazia Zvonimir per il suo operato in questi 9 mesi e gli augura il meglio per il futuro professionale.
Il Club conferma piena fiducia in Stefano Pioli e il suo staff tecnico, e guarda con ottimismo alla seconda parte della stagione, con la determinazione di continuare il percorso di crescita per tornare ai vertici del calcio mondiale con un progetto coerente con i parametri del fair play finanziario.
Ivan Gazidis, AD del Milan, ha detto: “Ringraziamo Zvone per il suo operato in questi 9 mesi e gli auguriamo il meglio per le sue prossime sfide professionali. Ora, dobbiamo concentrarci sulle prossime sfide. Stefano Pioli e il suo staff stanno facendo un ottimo lavoro, migliorando costantemente il rendimento della squadra, e godranno del nostro massimo sostegno, in un contesto così difficile per l’intero paese“.
Dopo questa ennesima ed inopportuna scossa societaria (che potrebbe avere altre forti repliche ai danni di Maldini e Massara), il Milan sta per rituffarsi nel campionato, in attesa che vengano stabilite le date delle due semifinali di ritorno di Coppa Italia, una delle quali vedrà proprio il Diavolo protagonista. Il flusso degli eventi segue un andamento incerto e in continua evoluzione: nuove sospensioni potrebbero esserci non appena ci sarà il contagio di qualche giocatore di serie A – evento non certo impossibile, ma anzi piuttosto probabile. In un momento in cui tutto il mondo vive una situazione di spietato realismo, il mondo del calcio appare invece ancora lontano dalla realtà, disperatamente avvinghiato com’è ai suoi valori più importanti. Che, con tutta evidenza, sono quelli economici.
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